Madre Teresa: la santità dell’amore

Di Cristina Vonzun

Non sono mai stata a Calcutta, quindi scrivere di madre Teresa mi risulta forse un po’ difficile. Sono stata invece a Milano, anni fa, dalle Missionarie della Carità, le sue suorine che assistono i poveri e gli indigenti offrendo una casa alle donne sole e ai loro figli e garantendo un pasto caldo a chi non ha nulla da mettere sotto i denti. Quello che fanno e come vivono queste suore è impressionante: abbracciano la povertà dei poveri, cercano di servirli non tanto dotandosi di mezzi tecnologicamente efficienti, ma con posate e piatti ricevuti in dono, pentole vecchie e … quello che arriva. La condizione di povertà delle Missionarie e dei Missionari della carità mi ha sempre colpito. Anni fa, un amico, tentò un’esperienza a Parigi, presso il ramo maschile dell’ordine di Madre Teresa: anche lì, mi disse, la povertà abbracciata dai fratelli era talmente estrema da non potersi fermare per strada neppure ad acquistare una bottiglietta d’acqua quando si faceva servizio. Perché? Semplice: i poveri bevono l’acqua delle fontane, non quella in bottiglia, acquistata al supermarket, mi raccontò. Ma perché? Forse, e l’ho scoperto ascoltando la testimonianza di una Missionaria della Carità, perché laddove si condivide tutto – proprio tutto – con chi non ha nulla, nasce l’incontro essenziale con l’altro, sboccia un tipo di relazione e di amore tra i poveri e chi vive il carisma di Madre Teresa che un altro tipo di condizione, fondata sulla «differenza» forse impedirebbe. Ma l’essenziale, in questa condivisione di povertà, non è la povertà per la povertà: è l’amore di Cristo, Cristo che per amore si spoglia, come ha fatto 2000 anni fa e sale sulla croce per me, per te, per noi. Le Missionarie della Carità, a partire dalla loro straordinaria Madre che sarà canonizzata domenica, rendono visibile ogni giorno, con ogni gesto, con ogni pane spezzato col povero nelle condizioni del povero, la spogliazione di Cristo per l’umanità, l’amore di Dio che tocca la carne, la condivide, la fa sua e la redime non con un discorso, ma con un gesto concreto che si invera nella vita di entrambi: la Missionaria e il povero.

Chiesa cattolica svizzera

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