Web 3.0. Il futuro dei mass media è ibrido

La celebrata era del «web 2.0» ha ceduto il passo alla fase 3 di Internet, in cui emergono concetti più sofisticati come quelli di «Intelligenza artificiale», di «Web semantico» e di «Realtà aumentata». Ma siamo sicuri che quello che vale di più oggi, nel mondo della comunicazione on line, sia il page rank o la cosiddetta web reputation? E davvero il citizen journalism è la forma più «democratica» di fare informazione? Senza abbracciare le tesi dei critici apocalittici e neppure quelle degli entusiasti compulsivi della Rete, questo istant book approfondisce il rapporto tra i vecchi e i nuovi media sostenendo che i media tradizionali, alla fine, non spariranno, con buona pace di chi è convinto che siano già sul viale del tramonto. Questo saggio costituisce un richiamo all’etica, alla deontologia e al buon senso nell’uso dei nuovi strumenti tecnologici da studiare e comprendere, soprattutto in un’epoca di animati dibattiti su privacy, governance della Rete e Big Data.

L’autore
Vincenzo Grienti, giornalista professionista, lavora a Roma come Responsabile Web presso Tv2000. Esperto di cultura digitale e social network, collabora con il quotidiano Avvenire ed è stato consulente per RaiUno. Dal 2001 al 2011 ha lavorato presso l’Ufficio per le comunicazioni sociali della Cei. Ha scritto numerosi saggi. Tra questi «Chiesa e Internet» e «Chiesa e Web 2.0».

Web 3.0. Il futuro dei mass media è ibrido
Autore: Vincenzo Grienti
Ginevra Bentivoglio Editoria
Pagine: 136
Prezzo: 13 euro

http://www.chiesacattolica.it/comunicazione/ucs_2012/attivita/00064780_Web_3_0__Il_futuro_dei_mass_media_e_ibrido.html

16 Gennaio 2015 | 11:08
Tempo di lettura: ca. 1 min.
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