L’impegno della Chiesa cattolica in Messico per affrontare l'emergenza umanitaria legata al fenomeno delle migrazioni.
Con un ordine esecutivo presidenziale, dal titolo significativo di Energy Independence, il 28 marzo negli Stati Uniti sono state annullate o quantomeno fortemente indebolite (il termine inglese recita «vanificate») le numerose misure di salvaguardia ambientale che erano state messe a punto nei due mandati dell’amministrazione Obama.
L'ordine esecutivo sull'immigrazione firmato dal Presidente Usa Donald Trump a fine gennaio, e destinato a sospendere per 120 giorni l'ingresso negli Stati Uniti dei rifugiati provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana, non intendeva fornire «una base per discriminazioni a favore o contro i membri di una particolare religione».
Il bando bis è stato varato, l’intento è sempre quello: difendere gli Stati Uniti dalla minaccia terroristica, ma con una novità: l’esclusione dell’Iraq dalla lista iniziale che prevedeva sette paesi che ora scendono a sei, Iran, Libia, Somalia, Sudan Siria e Yemen.
«Se si vuole comprendere l'impatto dei raid che svolge le guardie di frontiera degli Stati Uniti in più di 60 comunità in tutto il paese solo in questo inizio di febbraio, possiamo sentire i bambini: Non vogliono andare a scuola, pensando che i loro genitori stanno per essere portati via, mentre loro non ci sono»
«Nel corso degli anni, abbiamo visto in prima persona le sofferenze causate da un sistema di immigrazione frantumato, causato da condizioni strutturali politiche ed economiche, che generano minacce, deportazioni, impunità ed estrema violenza...»
La nuova amministrazione USA è chiamata a favorire in ogni modo la creazione di una «zona protetta» per i cristiani iracheni nella Piana di Ninive, e di altre «aree di sicurezza» destinate a yazidi e turcomanni.
Il presidente Usa Trump – contrariamente a quanto detto ieri – non farà ricorso alla Corte Suprema dopo la conferma della sospensione, da parte della Corte d'Appello, del bando anti-migranti nei confronti di sette Paesi.
«C'è preoccupazione perché noi siamo messaggeri di un'altra cultura, quella dell'apertura». Lo ha detto il Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato vaticana, mons. Angelo Becciu, parlando delle politiche migratorie di Trump. Mons. Becciu è intervenuto, assieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell'anno accademico dell’Università Cattolica a Roma.
Continuano a far rumore le decisioni anti-immigrazione del presidente americano Donald Trump. Si registrano nuove proteste di piazza, mentre anche l’Onu si è schierato contro il bando da sette Paesi arabi. Preoccupazione anche della Chiesa caldea in Iraq.
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