Le Missionarie dell’Immacolata, congregazione femminile associata al Pontificio istituto missioni estere, gestiscono un dispensario medico. Qui i poveri della zona trovano cure mediche e il «sorriso dei dottori». In tutto il Paese ci sono 75 suore, impegnate nelle scuole, centri sanitari e parrocchie.
Eccola, è la foto senza alcun commento che ha pubblicato meno di 24 ore fa il presidente dell'Unione comunità islamiche d'Italia (Ucoii) e imam di Firenze, Izzedin Elzir. Il riferimento è chiaramente alle discussione sull'uso del burkini, acuitasi dopo le ordinanze dei sindaci di alcune città della Francia che hanno vietato alle donne l'utilizzo del costume da bagno coprente. Ma non integrale, perché il viso rimane scoperto. Ma tant'è: le polemiche non sono mancate.
Nello Yemen non ci sono ancora certezze sulla matrice del commando che nei giorni scorsi ha attaccato la Casa di cura per anziani e disabili di Aden, gestito dalle suore di Madre Teresa di Calcutta. Gli assalitori hanno ucciso quattro religiose e altre 12 persone che lavoravano nella struttura. E’ sopravvissuta solo la superiora, suor Sally, mentre padre Tom, un salesiano, è stato sequestrato dai jihadisti: di lui si sono perse le tracce. Suor Cyrene, provinciale per l'Italia delle Missionarie della Carità, racconta – al microfono di Antonella Palermo – come sta vivendo la sua comunità questa drammatica vicenda, che ricorda il martirio di altre tre suore nello Yemen, nel 1998
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