«L’orizzonte è ancora oscuro, ma il sepolcro di Cristo è vuoto».
«Cristo, risorto dai morti, inaugura la possibilità di reagire in modo diverso e originale a tutto ciò che rivela la fragilità delle nostre difese».
«Questo Volto sfigurato dalle ferite comunica una grande pace. Il suo sguardo non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore, è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto». Così Papa Francesco in un tweet sul suo account @pontifex, ricordando la straordinaria Ostensione della Sindone, nel Sabato Santo.
Per i leader delle Chiese di Terra Santa è «nostra responsabilità» essere di conforto a quanti vivono «momenti di dolore». Il mondo vive uno stato di paura, ansia e ambiguità mentre affronta la pandemia di nuovo coronavirus. Nella morte e nelle sofferenze Dio è presente e invita a «guardare al futuro».
Una antica tradizione che lega Oriente ed Occidente e ci prepara alla Pasqua.
«Quante volte ci siamo chiesti come ricordare Pasqua in tempi di guerra, di terrorismo, di terremoti, di cataclismi o di disgrazie? Quest’anno, però, l’interrogativo – dobbiamo riconoscerlo – si pone con una virulenza singolare».
In una piazza San Pietro vuota ma illuminata dalle fiaccole e dalla croce di Gesù, Papa Francesco presiede la Via Crucis, tenutasi per la prima volta dal suo magistero non al Colosseo, a causa del coronavirus. Al centro delle meditazioni il dolore e la speranza di tanti invisibili che non si rassegnano al male.
La riflessione del vescovo di Lugano nella celebrazione del Venerdì Santo.
I testi delle riflessioni pronunciate dal vescovo di Lugano nella celebrazione penitenziale e nella Messa «in coena Domini».
Nell'Ultima cena Gesù istituisce l'Eucaristia e fonda il sacerdozio. E Papa Francesco nella Messa in Coena Domini ricorda la santità di tanti parroci anonimi e coloro che si sono sacrificati soprattutto in questo periodo di pandemia. A tutti raccomanda: sperimentate il perdono di Dio e perdonate con generosità
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