Il tema sarà «Rimanete nel mio amore e porterete molti frutti». La settimana, come da tradizione, si svolgerà dal 18 al 25 gennaio 2021.
È una Europa che deve respirare con due polmoni, che è chiamata a mettere in atto un «ecumenismo della riconciliazione» insieme ad un «ecumenismo della vita», che sono pre-condizioni essenziali per arrivare alla piena unità. E mai come quest’anno la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani ha un senso profondamente europeo. Il commento.
Come nacque l’idea di pregare per l’unità dei cristiani, come siamo invitati a fare da oggi e fino al 25 gennaio? E per mezzo di chi nacque, con quali precisi scopi? Ci aiuta a trovare una risposta a queste domande un testo del presbitero friborghese A. Morerod, che nel 1954, spiegava sinteticamente in un suo articolo su «La liberté» gli albori di questa iniziativa.
Torna come ogni anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio. La Chiesa maltese, incaricata di elaborare il materiale, invita a pregare per i migranti.
Torna come ogni anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si svolge tradizionalmente, in buona parte del mondo, dal 18 al 25 gennaio. Viene promossa congiuntamente, dal 1968, dal Pontificio Consiglio per l’unione dei cristiani e dalla Commissione «Fede e Costituzione» del Consiglio ecumenico delle Chiese.
I principali appuntamenti nelle varie parrocchie ticinesi.
‹›