La Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo Umano integrale pubblica una carrellata di iniziative per aiutare i migranti nell’affrontare la pandemia.
Francesco scrive a padre Ripamonti, direttore della sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i rifugiati. Il vostro è un esempio di «cultura dell’accoglienza», afferma, sono vicino con la preghiera e l’affetto a chi migra.
Rifugiati, sfollati e migranti, specie gli anziani e poi le famiglie disagiate e i loro bambini: non dimentichiamo di proteggere anche loro nei piani di lotta per contrastare la pandemia del Covid19. E’ questo l’appello lanciato da due agenzie delle Nazioni Unite, che operano sul campo in tutti i Paesi del mondo in difesa dei diritti dei più deboli.
«Veniamo da una decade di migrazioni forzate durante la quale il numero di rifugiati è cresciuto drasticamente» e la priorità, ora e per il prossimo decennio, deve essere quella di «costruire su quanto abbiamo appreso e impegnarci ad agire nel supportare i rifugiati e i paesi e le comunità che li ospitano». Sono le parole con cui Filippo Grandi, Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, aprendo oggi il primo forum mondiale per i rifugiati nella sede delle Nazioni Unite a Ginevra.
Il testo «Faire de la place», un contributo congiunto della Conferenza dei Vescovi svizzeri, delle Chiese protestanti e delle Chiese libere della Svizzera intende stimolare la riflessione sulla provocazione contenuta entro le pagine del testo sacro: la promessa divina di una vita in abbondanza per tutti e l'idea di una sola e unica famiglia umana. Pubblicato in occasione della Giornata dei diritti umani e dell'uomo 2019, il testo mette anche in evidenza, non senza indignazione, che, attualmente, chi cerca di difendere migranti e rifugiati davanti alla legge rischia di entrare in conflitto con lo Stato.
È uno scenario sempre più preoccupante quello in cui vivono i profughi siriani in Libano. Su questo dramma, poco raccontato da molti mezzi di informazione, si concentra un dossier della Comunità Papa Giovanni XXIII presentato oggi a Roma presso la Camera dei deputati.
È terminata martedì sera la celebrazione iniziata lo scorso 26 ottobre in una cappella dell'Aia. L'obbiettivo era quello di salvare la famiglia Tamrazyan che rischiava l'espulsione dopo 9 anni nel Paese: una «Messa infinita» che ha permesso ai cinque armeni di rifuguarsi e di trovare un'immensa solidarietà.
Francesco ha firmato la prefazione di un volume del Dicastero per lo Sviluppo integrale sul tema di tratta e migrazioni: «Anche Gesù provò con i suoi genitori l’esperienza della fuga».
Le parole di Papa Francesco su rifugiati e migranti in una nuova pubblicazione della Libreria Editrice Vaticana.
«La visita che noi Vescovi maroniti abbiamo compiuto a Roma è stata ricca di incontri e di conferme del posto che occupa il Libano, il Medio Oriente e le Chiese orientali nel cuore del Papa». Così afferma il Patriarca maronita Bechara Boutros Rai.
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