Ieri sera, anche approfittando del bel tempo, a Locarno alle ore 21 si è tenuto un gesto molto significativo: una fiaccolata per la pace nel mondo, in particolare per quei Paesi più martoriati come la Siria.
Nonostante elettricità ed acqua stiano tornando l’emergenza non è finita, dice il vicario apostolico di Aleppo dei latini.
Il vescovo libanese Mounir Khairallah sui venti di guerra di queste ore: «È evidente la lotta di interessi tra potenze. Ma continuiamo a testimoniare che vivere insieme si può».
Rappresentanti della Commissione Negoziale di Ginevra a Roma per parlare di pace: «Crediamo che l’autorità morale della Santa Sede possa essere decisiva».
Ai Missionari della Misericordia Francesco ricorda che «il figliol prodigo non è dovuto passare per la dogana». La Siria, la depressione e l’interrogativo sull’abbandono di Dio: «Il suo amore sconfigge ogni solitudine».
Dopo sette anni di guerra la Siria è un Paese sempre più diviso e in emergenza umanitaria. Le truppe governative avanzano nei sobborghi ribelli di Damasco mentre gli sfollati interni superano quota sei milioni. I risvolti negativi del conflitto analizzati nel Dossier della Caritas su bambini soldato, matrimoni precoci e violenze sessuali.
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