Nel suo messaggio l’amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme esorta, «in questi momenti così difficili per la Chiesa e per il mondo» a «volgere lo sguardo al Signore». Il dono e l’impegno per la Quaresima: sfidare il deserto, affrontare l’aridità delle nostre vite e delle nostre attività, anche pastorali.
Qual è il contributo che i padri sinodali e partecipanti dal Medio Oriente stanno dando a questo Sinodo? «Mancano ancora diversi giorni – risponde mons. Pierbattista Pizzaballa – e alcuni padri devono ancora parlare. È vero che c’è bisogno di pane, di giustizia, di prospettive sociali ma abbiamo anche bisogno di riconciliazione nelle nostre comunità, di dialogo».
Il commento dell’amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa.
L’amministratore del Patriarcato latino di Gerusalemme ad una conferenza alla Pontificia Università della Santa Croce: nella Striscia di Gaza una «situazione disperata». «Il trasferimento dell’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme – assicura però – non ha modificato la situazione della Chiesa in Medio Oriente», ma ha «profondamente segnato la vita politica».
L’amministratore apostolico del Patriarcato latino indice per sabato una Giornata di preghiera e digiuno per la pace: «Ancora una volta dobbiamo chiedere e gridare giustizia».
L’amministratore apostolico, da 28 anni in Terra Santa, parla della Pasqua, della sofferenza del popolo cristiano e del rapporto con le altre chiese di Gerusalemme.
L'omelia dell'Amministratore apostolico del Patriarcato latino: «Chiesa di Terra Santa, non farti spaventare da povertà e insicurezza. La strada di Dio non è quella della forza».
L'Amministratore apostolico lo dice nella conferenza stampa natalizia. Il 2017 anno boom per i pellegrini (ma ora stanno arrivando disdette, sebbene non vi siano pericoli per loro).
Intervista con l'amministratore apostolico del Patriarcato dei latini, l'arcivescovo Pizzaballa: dopo la decisione di Trump, «una nota positiva, in tutto questo bailamme di ipotesi, c’è: si ritorna a parlare della Città Santa e della sua centralità».
Un nuovo gesto vandalico in Terra Santa, dove è stata forzata e bruciata nella notte tra martedì e mercoledi la porta d’ingresso della Chiesa dell’Ascensione, sul Monte degli Ulivi.
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