Oggi la Chiesa commemora Santo Stefano (Grecia, 5 – Gerusalemme, 36), primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Gesù Cristo e per la diffusione del Vangelo.
L’ultimo rapporto dell’Osservatorio sulle Intolleranza e le Discriminazioni anti-cristiane in Europa ha documentato circa 500 casi di discriminazione anti-cristiana sul suolo del continente solo nell’ultimo anno. Ma se c’è in Europa una persecuzione sottile dei cristiani, che passa anche per vandalismi alle chiese più o meno documentati, è anche vero che i cristiani sono la religione più perseguitata al mondo. E l’ultima commissione Europea ha guardato con attenzione al fenomeno delle persecuzioni religiose istituendo l’ufficio dell’inviato speciale sulla libertà religiosa fuori dall’Unione Europea.
Uscita da una doppia persecuzione più rinvigorita di prima, la Chiesa greco cattolica ucraina rappresenta un promemoria per la chiesa universale: senza la prova, l’uomo si arrocca dentro se stesso, dimenticando Dio.
L’evento a due anni dall’incontro a L’Avana tra Papa Francesco e Kirill.
Aumenta la persecuzione dei cristiani nel mondo. A guidare la classifica dei 50 Paesi più oppressori è la Corea del Nord. Ma la Nazione con maggiori violenze è il Pakistan, mentre in India cresce il radicalismo induista. Lo rivela il Rapporto 2018 dell’organizzazione Porte Aperte-Open Doors. Intervista a Cristian Nani.
Le comunità cristiane in India hanno subito almeno 23 attacchi per motivi religiosi durante il periodo natalizio, che hanno instillato paura e ferito i fedeli. Lo affermano fonti locali dell'agenzia Fides.
Padre Bernardo Cervellera, direttore di AsiaNews, l’agenzia del Pime, parla della situazione delle comunità in Cina, India, Indonesia, Yemen e Pakistan, che non possono celebrare il Natale. Ma in Indonesia ci sono anche musulmani che le difendono, e «nulla le può fermare nella loro fede».
Il 16 gennaio 2010 arrivai a Mosul, all’epoca la città più pericolosa di tutto l’Iraq. Venni chiamato come nuovo vescovo di una diocesi antica, la cui comunità risale alla fine del primo secolo. Ma pur essendo stata la seconda diocesi più grande del Paese, era diventata nel tempo spopolata, soprattutto dopo il 2003.
Il grido d'allarme del patriarca della Chiesa siro-cattolica, Ignace Youssif III Younan: «La nostra angoscia è che i cristiani spariscano proprio nelle terre dove il cristianesimo è nato».
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