Nella prima tappa del suo viaggio in Giappone, Papa Francesco incontra i presuli del Paese e chiede loro di promuovere «lo sviluppo integrale delle persone», e combattere la disperazione dei giovani, aprendo la «cultura del successo» a quella dell’amore gratuito, che offra a tutti, non solo agli «arrivati» la possibilità di una vita felice.
In Giappone il Papa si fermerà fino a martedì 26. Ultimi preparativi, sotto la pioggia, nei luoghi che vedranno la sua presenza e nel Centro stampa allestito per l'evento. Il governo accoglie il Papa come guida spirituale e morale a livello universale.
Il Papa è atterrato in Giappone: inizia così la seconda tappa del 32esimo viaggio apostolico di Papa Francesco. Il primo appuntamento ufficiale sarà con i vescovi in nunziatura. Poi la cena e il riposo.
Nel Santuario dedicato al martire thailandese Nicolás Bunkerd Kitbamrung, Papa Francesco invita i vescovi locali e della FABC (la Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche) ad avere lo «sguardo e il fiuto» degli evangelizzatori, ispirati non da piani e strategie ma dall’azione dello Spirito.
Come si annuncia il Vangelo? A partire dallo sguardo positivo che il Nazareno aveva su coloro che incontrava. Così Francesco ha parlato di missione e inculturazione nel suo terzo giorno in Thailandia. Il commento di Andrea Tornielli.
Le proposte allettanti del mondo spengono la scintilla di vita che il Signore ha acceso in noi. Così Papa Francesco, rivolgendosi ai giovani thailandesi, nell’omelia della Messa celebrata nella Cattedrale dell’Assunzione di Bangkok, visitata da San Giovanni Paolo II nel 1984.
All’inizio della terza giornata in Thailandia il Papa incontra i religiosi del paese asiatico nella parrocchia del villaggio cattolico di Wat Roman poco distante da Bangkok. Alle sfide che affronta questa minoranza, Francesco risponde con l’incoraggiamento a cercare senza paura forme nuove per inculturare il Vangelo e trasmettere la Parola, perché si ridesti in tanti il desiderio di conoscere il Signore.
Nell'omelia della Messa allo stadio nazionale di Bangkok, Papa Francesco invita i cattolici thailandesi a uscire per le strade, farsi discepoli missionari, come i primi evangelizzatori, e invitare alla mensa del Signore tutti i fratelli thai che ancora mancano. Tra loro i bambini e donne esposti a prostituzione e tratta, i giovani schiavi della droga, i migranti spogliati di casa e famiglia, i pescatori sfruttati e i mendicanti ignorati.
Il Papa l’ha donata al Patriarca supremo dei buddisti, che nel dialogo con Francesco ha riconosciuto che la Chiesa è venuta in Thailandia per aiutare e non per conquistare. L'editoriale di Andrea Tornielli su VaticanNews.
Il Papa visita il St. Louis di Bangkok. Prima dell'incontro con i malati dell’ospedale cattolico thailandese, il Pontefice raccomanda al personale sanitario una «pietà speciale» e uno sguardo «che sostiene» l’altro, aprendosi «all’imprevisto» per dare testimonianza viva della cura e dell’attenzione verso i più vulnerabili.
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