Sabato scorso, una quarantina di giovani insieme al Vescovo Valerio ha «snocciolato» il quarto capitolo della prima lettera ai Corinzi. «Il vescovo ci ha spiegato come Paolo avvicini la comunità come padre, incaricato da Cristo stesso», racconta per noi don Carlo Vassalli, presente all'incontro. «Solo mettendoci davanti al Signore possiamo comprende la coerenza di essere cristiani. In questo tempo di Avvento, risuona ancora più forte l'esclamazione «vieni Signore», come ultima parola di tutto. Infatti Paolo rassicura la comunità che l'ultima parola della storia è del Signore».
I primi cristiani nell›impero romano erano molto meno avulsi dalla realtà di quanto si pensasse. Lo suggerisce un manoscritto di origine egiziana di proprietà dell’Università di Basilea datato, decifrato e analizzato dalla storica tedesca Sabine Huebner. La lettera, scritta da un certo Arrianus a suo fratello Paulus, risale al 230 dopo Cristo ed è perciò di almeno 40 o 50 anni più antica di tutte le altre lettere cristiane conosciute al mondo, ha comunicato l’Università di Basilea.
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