All'Università Gregoriana di Roma si fa il punto sui documenti vaticani ritrovati riguardanti l'olocausto durante il papato di Pacelli. «Una vicenda complessa», sottolinea su Vita e Pensiero il prof. Giovagnoli.
Immediato il successo dell'iniziativa dell'Associazione svizzera, sebbene inaspettato: «Segno che il tema della memoria è ancora sentito tra i giovani».
A Berna un memoriale per le vittime del nazionalsocialismo
All’udienza generale, Francesco ricorda la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime della Shoah che si celebra il 27 gennaio: «Non può esserci un impegno costante nel costruire insieme la fraternità senza aver prima dissipato le radici di odio e violenza che hanno alimentato quell’orrore»
Perdonare la brutalità no; farne oggetto di memoria sì. È questa la linea intrapresa da Fishel Rabinowitz, originario della Polonia, ma oggi residente in Ticino e uno delle poche vittime della Shoa rimasto in Svizzera.
Fishel Rabinowicz, classe 1924, sopravvissuto all’Olocausto e oggi residente in Ticino, lunedì 19 dicembre incontrerà gli studenti della International School of Ticino di Cadempino.
Papa Pacelli salvò personalmente almeno 15 mila persone di religione giudaica e seppe dettagliatamente quanto stava accadendo nel cuore dell'Europa. Lo afferma lo storico tedesco Michael Feldkamp con le prove raccolte negli archivi vaticani: «Possiamo ora correggere molte vaghe supposizioni o addirittura accuse» nei confronti del Pontefice e del suo presunto «silenzio».
Il video-messaggio del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, in occasione della Giornata della Memoria, che che si celebra oggi 27 gennaio.
Sopravvissuta all'orrore di Auschwitz, la Segre è nata a Milano il 10 settembre del 1930 in una famiglia ebraica laica.
«Non mi stanco di condannare fermamente ogni forma di antisemitismo»: così Francesco ricevendo in udienza una delegazione del «Centro Simon Wiesenthal», impegnato da anni a combattere ogni forza di razzismo e odio delle minoranze. L’invito del Papa è di seminare pace, di coltivare insieme il terreno della fraternità soprattutto dinanzi alle «barbare recrudescenze di antisemitismo».
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