Il 10 e 11 novembre si terrà in Vaticano un convegno mondiale per il disarmo nucleare voluto da Francesco, al quale parteciperanno anche rappresentanti di Onu e Nato.
L'organizzazione non-profit fondata nel 2007, che raccoglie 406 organizzazioni partner in 101 Paesi, si batte per il bando delle armi nucleari. L'esultanza del Giappone.
Il 20 settembre scorso, presso il palazzo delle Nazioni Unite a New York, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, ha firmato per la Santa Sede, anche a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, adottato il 7 luglio 2017 al termine della conferenza delle Nazioni Unite finalizzata a negoziare uno strumento giuridicamente vincolante per proibire le armi nucleari.
Mentre l’escalation politica e militare con il Nord preoccupa il mondo, la Chiesa mette in guardia dai «danni irreparabili» e invita cercare ogni via politica e diplomatica per la pace.
«Come cristiani dobbiamo camminare sulla via della pace e rafforzare l'educazione e la cultura pubblica sul fatto che dalla minaccia nucleare ci si difende solo eliminando completamente gli armamenti atomici». E' quanto afferma l'arcivescovo Silvano Maria Tomasi, per tanti anni osservatore permanente della Santa Sede presso l’ufficio Onu di Ginevra.
Le Nazioni Unite hanno formalmente adottato un trattato che proibisce l’uso delle armi nucleari fino ad ora le uniche armi di distruzione di massa senza un apposito documento che le vieti. Il trattato è stato approvato da 122 Paesi.
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