Con una Santa Messa nella Basilica del Getsemani, presieduta dal vicario patriarcale mons. William Shomali assieme a padre Francesco Patton, custode di Terra Santa, si chiude questo sabato a Gerusalemme la Porta Santa, apertasi proprio nella Basilica dell’Agonia il 13 dicembre dell’anno scorso per il Giubileo della Misericordia.
Gioia e gratitudine per il lavoro svolto, il Papa ha espresso agli organizzatori e ai collaboratori del Giubileo straordinario della Misericordia, ricevuti stamane nella sala Clementina in Vaticano, circa 400 persone che a vario titolo sono state impegnate per la buona riuscita dell’Anno Santo, appena concluso.
A pochi giorni dalla sua pubblicazione la Lettera Apostolica Misericordia et Misera, scritta dal Papa a chiusura del Giubileo, continua a suscitare riflessioni. Papa Francesco invita la comunità ecclesiale a vivere una vera e propria 'conversione spirituale'. Ma in quale direzione?
Il film preferito del Santo Padre ci spinge a guardare oltre noi stessi e contemplare la bellezza della gioia e della misericordia di Dio.
Concluso l’anno della misericordia, prosegue quello della carità feriale, discreta, operosa. Con lo sguardo riconoscente verso il Dio della misericordia, riprende il cammino dell’umanità riconciliata nel seno della Chiesa, perché il frutto del perdono sia distribuito a tutti con abbondanza. Dalla fine di un tempo di grazia ha origine un nuovo inizio.
«Davanti ai nostri occhi scorrono ogni giorno scene di violenza, volti senza pietà, cuori induriti e desolati…». Papa Francesco ha ricevuto questa mattina nel Palazzo apostolico vaticano il capitolo generale della Società dell’Apostolato Cattolico (Pallottini), che ha appena eletto rettore generale l’indiano Jacob Nampudakam, sottolineando la centralità della misericordia per una Chiesa «chiamata a operare con rinnovato slancio per risvegliare la fede e riaccendere la carità, specialmente tra le fasce più deboli della popolazione, povere spiritualmente e materialmente».
Si terrà al santuario del Divino Amore, una giornata di festa e incontro, per riaccendere «il fuoco della missione». Previsto un intervento di mons. Francesco Beschi, arcivescovo di Bergamo e Presidente della Commissione Episcopale per l’Evangelizzazione dei Popoli e la Cooperazione tra le Chiese. A seguire una serie di testimonianze dalle terre di missione.
«La preghiera del rosario è per molti aspetti la sintesi della storia della misericordia di Dio». E «nella fede», «nella abnegazione» e «nelle lacrime», «in ognuno di questi momenti, Maria esprime la ricchezza della Divina misericordia, che va incontro alle necessità quotidiane». Lo ha detto Papa Francesco ai partecipanti alla veglia di preghiera in piazza San Pietro per il Giubileo mariano, celebrato a Roma da venerdì a domenica.
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Il cristiano deve sempre perdonare, «l’amore misericordioso» è «l’unica via da percorrere». E’ quanto affermato da Francesco all’udienza generale in Piazza San Pietro, dopo aver salutato un gruppo di malati in Aula Paolo VI. Il Papa ha quindi avvertito che giudicare l’altro è sbagliato perché la condanna «disprezza la misericordia di Dio».
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