Diventeranno beati il vescovo Angelelli e i tre compagni assassinati negli anni della dittatura militare. Sabato 27 aprile la cerimonia vera e propria presieduta dal cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
Sette vescovi martiri sotto il regime comunista in Romania, il missionario italiano padre Cremonesi ucciso in Myanmar nel 1957 e una religiosa saranno i nuovi 9 beati della Chiesa cattolica. Papa Francesco, il 19 marzo 2019, ha firmato i decreti.
«Oggi assistiamo alla più grande persecuzione dei cristiani di tutti i tempi», ha sottolineato il vicepresidente della Conferenza dei vescovi svizzeri in una stipata chiesa dei gesuiti a Lucerna, durante una celebrazione in memoria del fondatore di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Parlando del Medio Oriente il vescovo ha invitato alla solidarietà nei confronti dei cristiani di quelle terre e di Israele che non godono la stessa parità di diritti degli altri cittadini. Appello alla solidarietà nei loro confronti.
Riportiamo una riflessione: «Per imitare dunque i santi Innocenti, che per primi, a loro volta, hanno imitato Cristo, preannunciandone la Morte, noi, che così innocenti non siamo, necessitiamo di rinnovata infusione di Grazia che rinnovi, «ri-crei» le nostre anime nell’unione costante al Signore Gesù».
La vicenda dei 19 cristiani uccisi nel corso della guerra civile in Algeria che l’8 dicembre saranno beati, raccontata da padre Thomas Georgeon.
I vescovi della Chiesa in Algeria comunicano con gioia la data e il luogo della Messa di beatificazione dei 19 martiri, sacerdoti, monaci e suore, uccisi in Algeria tra il 1994 e il 1996, vittime della violenza nei confronti degli stranieri su base religiosa.
Con tre Messe solenni, si apre oggi in Vietnam lo speciale Giubileo dedicato ai 117 martiri canonizzati il 19 giugno 1988 da Giovanni Paolo II.
Purtroppo un altro episodio nelle Filippine si inserisce in una scia di sangue, che finora, dall'inizio dell'anno, ha portato in tutto il mondo ben 18 sacerdoti alla morte.
Lunedì sera le campane di chiese e monasteri cristiani hanno suonato a distesa in tutto l'Egitto, per celebrare il ritorno in terra egiziana delle spoglie mortali dei 21 cristiani copti, «martiri della fede e della Patria», decapitati in Libia nel 2015 dai tagliagole affiliati al sedicente Stato Islamico.
La Congregazione per le Cause dei Santi autorizza il processo per padre Raghiid Ganni e i suoi compagni, assassinati da un commando a Mosul dopo la messa.
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