Con la parole di Papa Francesco ricordiamo padre Jacques Hamel a due anni dalla sua tragica morte. Il suo esempio come quello di tanti altri martiri cristiani nel mondo.
Sono ormai 5 anni che il religioso italiano fondatore di una comunità monastica ecumenica di dialogo con sede a nord di Damasco è stato rapito. Di lui e di due vescovi della regione appartenenti a Chiese orientali non si hanno più notizie dal 2013.
L’allarme lanciato da Medici Senza Frontiere, che parla di migliaia di persone a rischio per edifici pericolanti e ordigni inesplosi. Meno di mille posti letto a fronte di 1,8 milioni di persone. Il sistema sanitario «non si sta riprendendo» e vi è un «enorme divario» fra bisogni e disponibilità. La storia del 12enne Anas.
Così dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Robertus Rubiyatmoko, arcivescovo di Semarang, la cui provincia ecclesiastica comprende la diocesi di Surabaya.
Secondo il governo austriaco sarebbero sovvenzionati da Paesi stranieri e a rischio di radicalizzazione. Dalla Turchia si eleva la protesta nei confronti di Vienna.
Il missionario barnabita a Kabul, padre Moretti, sottolinea l'importanza della «sentenza» contro il terrorismo pronunciata dal Gran Consiglio dei dotti di teologia islamica del paese asiatico. Un gesto coraggioso punito dall'Isis con l'attentato del 4 giugno scorso
Nella rivista italiana Vanity Fair di oggi è stata pubblicata una pagina sponsorizzata da Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia per sensibilizzare la campagna #MeToo contro la violenza alle donne, non solo ad un'attenzione a storie di personaggi famosi, ma anche di donne che sono vittime di brutali violenze a causa della fede che professano.
Il cardinale Müller, già prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il vescovo di Basilea Felix Gmür, il presidente del PDC svizzero Gerard Pfister e il ticinese Roberto Simona di ACN hanno animato la giornata di domenica ad Einsiedeln dedicata alla persecuzione dei cristiani nel mondo.
Nella città di Surabaya, dopo gli attacchi di ieri alle chiese, ieri è stato colpito il comando della polizia.
Il padre, la madre, le due figlie e i due figli appartengono al gruppo Jad/Jat (Jamaah Ansharut Daulah), legato all’Isis. Il bilancio è arrivato a 13 morti e 45 feriti.
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