Ancora oggi il dialogo interreligioso deve molti dei suoi sforzi alla lungimiranza di San Giovanni Paolo II, che nel 1986 convocò ad Assisi un evento senza precedenti con i leader di tutte le più grandi religioni del mondo.
«Veniamo da una decade di migrazioni forzate durante la quale il numero di rifugiati è cresciuto drasticamente» e la priorità, ora e per il prossimo decennio, deve essere quella di «costruire su quanto abbiamo appreso e impegnarci ad agire nel supportare i rifugiati e i paesi e le comunità che li ospitano». Sono le parole con cui Filippo Grandi, Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, aprendo oggi il primo forum mondiale per i rifugiati nella sede delle Nazioni Unite a Ginevra.
Una cosa è certa per mons. Alain De Raemy, vescovo ausiliare per la diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, nonché responsabile per la Pastorale dei giovani in seno alla Conferenza dei vescovi svizzeri: il Sinodo dei giovani, che si è tenuto nell’ottobre scorso a Roma, non è ancora finito, ma è nella sua fase di attuazione. Leggi l'intervista.
Presentati oggi i tre giorni di incontri al via domani e promossi dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Padre Mello: «un’opportunità per essere ancora più protagonisti nella Chiesa».
«Verso un contratto sociale globale su migrazione e sviluppo». Su questo tema è incentrato il Forum mondiale su migrazione e sviluppo che si concluderà venerdì prossimo a Berlino.
La riflessione verterà su fondamentalismi, dialogo, dignità della persona.
Sono attualmente sedici i Paesi che fanno parte del Forum Europeo dei Laici (FEL) che ogni due anni si riunisce, in un Paese europeo a scelta tra quelli che vi partecipano, per una sua sessione plenaria. L’ultima, in ordine di tempo, si è conclusa domenica 26 giugno, a Maynooth (Irlanda) dopo tre giorni di incontri, conferenze e workshops.
‹›