La conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP25) di Madrid si è conclusa il 15 dicembre scorso senza arrivare ad un accordo sostanziale in materia di protezione climatica. La situazione spinge Sacrificio Quaresimale a proseguire nel lavoro di protezione del clima, senza dimenticare la questione dei diritti umani.
Si è conclusa ieri con un nulla di fatto la conferenza Onu sul clima di Madrid, che si era data come obiettivo principale quello di trovare un accordo sulla riduzione a zero delle emissioni di gas serra entro il 2050. Tra sei mesi nuovo incontro a Bonn, quindi la Cop26 di novembre 2020 a Glasgow. Il Papa aveva chiesto in un messaggio ai partecipanti di non perdere ancora una volta «l’occasione per preservare la casa comune».
«Numerosi studi ci dicono che è ancora possibile limitare il riscaldamento globale». Ne è convinto il Papa, che nel messaggio inviato alla Cop 25, in corso a Madrid chiede «una chiara, lungimirante e forte volontà politica, focalizzata nel perseguire un nuovo corso che richiede di allocare gli investimenti finanziari ed economici in quelle aree che realmente salvaguardano le condizioni di una vita degli di umanità su un pianeta ›sano’ per oggi e per domani».
Secondo Domenico Gaudioso, esperto di cambiamenti climatici, già dirigente Ispra, la Conferenza dell’Onu sul clima che si è aperta a Madrid, si annuncia ancora come un incontro interlocutorio mentre gli effetti dei cambiamenti climatici si manifestano in modo sempre più violento.
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