I fedeli in Piazza San Pietro: un cristiano non può non perdonare

Decine di migliaia i fedeli arrivati da ogni parte del mondo, che in questa Domenica della Divina Misericordia, hanno partecipato con gioia e raccoglimento alla Messa presieduta dal Papa in Piazza San Pietro. Su questa festa ascoltiamo alcuni commenti raccolti da Marina Tomarro:

R. – La misericordia è importante, perché è sentirsi perdonati, è sentirsi accolti dalla Chiesa, dai fratelli, da chi ti vuole bene. E’ cercare di andare verso l’altro, uscire da noi stessi per accogliere il prossimo, che magari ci sembra meno vicino.

R. – La misericordia si trasmette perdonando, avendo pazienza, sopportando tante volte noi stessi e gli altri.

R. – Io vengo dall’Iraq e per noi la speranza della misericordia è molto, molto importante, specialmente in questo momento. Perché senza speranza, senza questa misericordia di Dio, non possiamo vivere. Ogni giorno viviamo nel pericolo e senza questa misericordia non ci sarebbe niente! Giorno per giorno noi viviamo veramente nelle mani di Dio: per questo continuiamo a vivere così, nonostante tutta la nostra difficile situazione.

D. – Nel tuo Paese, purtroppo, i cristiani sono perseguitati: in che modo si può perdonare?

R. – Possiamo solo perdonare, perché siamo cristiani! Non possiamo vivere senza perdonarci gli uni gli altri. Sì, è vero che siamo perseguitati, ma possiamo solo vivere nell’amore; e coloro che ci fanno male, possiamo solo perdonarli. Non possiamo fare nient’altro: possiamo fare solo così, perché siamo cristiani! Viviamo nell’amore di Dio e non possiamo fare altro…

D. – In questo momento si usa molto la parola misericordia, ma è davvero capita questa parola o è, forse, un po’ abusata?

R. – Forse molto spesso è abusata: è usata, ma non viene compresa. Andrebbe maggiormente interiorizzata e soprattutto messa in pratica, avvicinandosi agli altri con spirito più sincero e senza pregiudizi.

D. – Il Papa ci ha invitato a diventare buoni samaritani della misericordia. In che modo rispondere a questa sua esortazione?

R. – Secondo me significa entrare in empatia con il prossimo.

R. – L’unica cosa che possiamo usare è la misericordia. Quando diciamo misericordia vogliamo dire che uno ha bisogno di essere amato.

R. – Vuol dire che noi dobbiamo essere vicini agli altri, aiutare gli altri, coloro che hanno più bisogno di noi, che soffrono, che sono più poveri di noi. Noi abbiamo questo dovere: essere vicini a loro, aiutarli ad uscire dalla povertà.

R. – Buoni samaritani anche quando ci sembra più difficile andare incontro al prossimo, abbandonare i nostri pregiudizi e quindi saper caricare la nostra croce e anche quella degli altri.

(Da Radio Vaticana)

Chiesa cattolica svizzera

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