Anno della vita consacrata: a Roma un convegno dedicato all'Ordo Virginum

di Cristina Vonzun

Per la prima volta in Vaticano nell’ambito di un incontro internazionale dedicato alla vita consacrata è stato organizzato un convegno all’Ordo Virginum, una forma di vita consacrata riscoperta dopo il Concilio e in crescita in tutto il mondo. Il convegno dal titolo «L’Ordo Virginum nel cuore della Chiesa per la vita del mondo», si è svolto nelle giornate del 29 e 30 gennaio 2016 all’auditorium dell’Antonianum di Roma, nell’ambito dell’incontro internazionale organizzato dalla Congregazione Vaticana per gli Istituti di vita consacrata e le Società di apostolica a conclusione dell’Anno della vita consacrata. Vi hanno preso parte oltre 570 donne consacrate secondo il rito dell’Ordo, appartenenti a 49 paesi tra cui una quindicina di svizzere. Nel mondo le donne consacrate secondo questa forma di vita sono 4000 in 78 nazioni, in Svizzera sono 60 presenti in tutte le diocesi. La consacrazione nell’Ordo virginum è la scelta di vivere per tutta la vita la verginità «per il regno dei cieli». Essa non comporta un distacco dalle forme del vivere che sono comuni nel contesto sociale in cui ciascuna consacrata è inserita. Le donne che ricevono questa consacrazione vivono in appartamenti o case private, sole, con i familiari e in taluni casi con altre vergini consacrate. Svolgono un’attività lavorativa e si mantengono da sole. La consacrazione avviene nella diocesi di appartenenza mediante un rito che nasce nei primi secoli della Chiesa, ripristinato dopo il Concilio Vaticano II. L’inserimento nella Chiesa locale costituisce la dimensione comunitaria di queste consacrate. Al convegno di Roma sono intervenuti il prefetto della Congregazione, cardinale Joao Braz de Aviz e il segretario generale della congregazione, l’arcivescovo Carballo. Le due giornate sono iniziate con la presentazione di uno studio sulla diffusione dell’Ordo nel mondo realizzato in occasione dell’Anno della vita consacrata, frutto dell’elaborazione di questionari inviati dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di apostolica alle 114 conferenze episcopali. Hanno risposto 78 nazioni. Dai dati emerge che le donne consacrate all’Ordo nel mondo sono attualmente 4000, in forte crescita. Dopo questa presentazione ci sono state tre relazioni teologico-pastorali: quella di Marianne Schlosser, tedesca, consacrata dell’Ordo virginum e professoressa in Teologia Spirituale all’Università di Vienna (Austria), membro della Commissio teologica internationalis per il quinquennio 2014-2019, ha parlato sul tema «Alle origini dell’Ordo Virginum, il dono del Vangelo e della gioia», quella di Rosalba Manes, italiana, consacrata dell’Ordo virginum e biblista, docente alla Gregoriana che ha parlato sul tema «Il dinamismo dell’Ordo Virginum: il dono della profezia e del discernimento» e l’ultima di Elina Beatriz Paganotto, Consacrata dell’Ordo Virginum nell’arcidiocesi di Mendoza (Argentina), già rettrice nell’Università Cattolica di Cuyo dell’Istituto di Scienze Sacre «Paolo VI» che ha esposto il tema «La fecondità dell’Ordo virginum: il dono della speranza e della missione». Grande spazio è stato dato alle testimonianze. Tra queste una consacrata degli Stati Uniti che ha fondato una casa in cui si accolgono e accompagnano malati terminali, una consacrata dell’Iraq che è docente all’Università di Bagdad e che ha raccontato cosa vuol dire non fuggire da un Paese in guerra per dedicarsi al sostegno della propria comunità e ad un lavoro di dialogo e pace, una consacrata del Kenya che lavora con 3000 carcerati nella più grande prigione del paese, una consacrata del Burkina Faso, infermiera pediatrica, che si occupa della cura di bambini gravemente malnutriti e infine una consacrata dell’Australia che si occupa di educazione e diritti sociali degli aborigeni.

Chiesa cattolica svizzera

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