L’impegno di Mission Bambini per garantire salute e istruzione

Da qualche anno si sta facendo strada in Svizzera, e in particolare in Ticino, una bella realtà che ha a cuore il bene dei bambini. Mission Bambini Svizzera è la sorella minore della fondazione omonima italiana nata a Milano nel 2000 dall’intuizione dell’ingegnere Goffredo Modena, un imprenditore che giunto all’età della pensione ha avuto l’opportunità di vendere la sua azienda e di avviare un’importante realtà che da allora si occupa di progetti a favore dell’infanzia più fragile e svantaggiata.
L’impegno della fondazione è da sempre destinato verso due grandi aree, quella della salute, intesa come benessere psico-fisico del bambino, e quella dell’istruzione: due aspetti dell’infanzia molto legati tra loro.
A presentarci la fondazione è Maria Elena Di Fazio, responsabile di Mission Bambini Svizzera, che ci racconta l’arrivo di questa realtà sul nostro territorio e dei progetti attivi: «Nel 2015, la fondazione italiana, che vanta un gruppetto di sostenitori ticinesi, ha deciso di allargare i propri confini e aprire una sede in Ticino con l’obiettivo di potenziare la raccolta fondi a favore dei progetti all’estero già avviati da Mission Bambini Italia, unito al desiderio di portare sul territorio la nostra esperienza nel campo dell’educazione sviluppando dei progetti con la collaborazione di partner locali».

I progetti internazionali: le Borse rosa e Cuore di bimbi

Uno dei progetti finanziati dai donatori ticinesi è quello delle Borse rosa che si sviluppa in Bangladesh e India, attraverso il quale vengono sostenute organizzazioni locali che lavorano per garantire la possibilità alle ragazze di andare a scuola. In determinati Paesi, come racconta Maria Elena, «l’accesso all’istruzione per le bambine è ancora visto come un aspetto superfluo se non addirittura dannoso. In queste realtà è ancora tristemente diffuso il fenomeno delle «spose bambine», ovvero bambine di 8-10 anni date in dote a uomini molto più grandi. Per loro non c’è futuro ne presente, non c’è possibilità di istruirsi e quindi di emanciparsi da questa situazione. Mission Bambini si impegna ad intervenire innanzitutto sulla popolazione, coinvolgendo anche gli anziani e i genitori per far capire loro che è il momento di rompere questa tradizione e di coinvolgere le donne nella vita sociale della comunità così che anche loro possano dare il proprio contributo allo sviluppo del Paese. Allo stesso tempo ci impegniamo ad avviare le bambine alla scuola, pagando loro la retta scolastica, piuttosto che fornendo il materiale necessario, così da rendere effettivamente possibile la loro indipendenza».
L’altro filone fondamentale per la fondazione è l’accesso alle cure: «ci impegniamo ad attivare dei progetti che concretamente incidono sull’efficienza dei reparti ospedalieri, come quello che abbiamo realizzato presso l’ospedale Ambrosoli a Kalongo in Uganda, dove siamo riusciti a riqualificare il reparto di pediatria». In campo sanitario, con il programma Cuore di bimbi, la fondazione si impegna su due fronti unendo l’aspetto pratico, organizzando le missioni di medici chirurghi che si recano nei Paesi poveri per operare bambini gravemente cardiopatici, all’aspetto formativo, organizzando corsi di formazione per il personale sanitario.

L’ingresso dell’ospedale Ambrosoli in Uganda.

Il campus estivo in Ticino con Fondazione Ares

Mission Bambini, come si diceva, non opera solo in territori lontani. La sua attività è tangibile anche nel nostro Cantone dove, tra gli interventi a favore dell’infanzia, ha attivato anche una bella collaborazione con Fondazione Ares, centro di riferimento di competenza cantonale per l’autismo. «Insieme a Fondazione Ares – spiega Maria Elena -, abbiamo contribuito alla realizzazione dell’Educational Camp, una sorta di campus estivo destinato ai bambini con sindrome dello spettro autistico. Gli interventi pedagogici di cui i bambini beneficiano durante il Camp sono mirati al miglioramento delle loro capacità di adattamento all’ambiente, delle loro competenze comunicative e delle loro autonomie». Una vera opportunità per i bambini con bisogni speciali.

Donatori e volontari, insieme sono il motore della fondazione

Se Mission Bambini ha fatto tanto in solo sei anni dall’arrivo in Svizzera – ben 51 i progetti finanziati in 14 Paesi del mondo – il merito è soprattutto delle persone, degli enti e delle fondazioni che si sono fidate e hanno sostenuto le tante iniziative.
Come ci conferma Maria Elena, «senza i donatori non avremmo fatto tutto quello che siamo riusciti a fare in questi anni. Attualmente i nostri sostenitori sono soprattutto le fondazioni private e di famiglia: una rete che vorremmo allargare per poter incrementare la realizzazione dei nostri progetti. Cerchiamo di coinvolgere le persone, sensibilizzandole il più possibile sulle tematiche che ci stanno a cuore, ovvero i bambini e il loro benessere».
«Nel corso di quest’anno – continua la responsabile – ci piacerebbe molto diffondere il messaggio della fondazione in tutto il Cantone e soprattutto nel mondo della sanità, penso in particolare al Cardiocentro con il programma Cuore di bimbi. Sarebbe bello anche entrare nella realtà aziendale avviando percorsi strutturati, coinvolgendo i dipendenti e contribuendo in questo modo alla crescita dell’impegno sociale e ambientale che tutti noi sentiamo sempre più urgente e necessario».
Insieme ai donatori, l’altra grande forza della fondazione sono i volontari che nelle più variate forme e sempre con grande entusiasmo sostengono Mission Bambini: «Pandemia permettendo, la fondazione organizza esperienze e missioni all’estero solitamente in periodi estivi, dopo un percorso di formazione. Le persone che partono con Mission Bambini portano sul campo le loro passioni e le loro competenze». Ma la partenza all’estero non è la sola modalità per intraprendere un’attività di volontariato: «La pandemia ha stimolato la nostra fondazione ad avviare dei programmi di volontariato in formato digitale: il bisogno di supporto psicologico per i ragazzi in lockdown, piuttosto che il sostegno ai genitori sotto stress, o ancora tutorial o altre attività che possono essere gestite in remoto alla portata di tante persone. Quello che più ci sta a cuore è il creare un legame tra il donatore, il volontario e la nostra fondazione: cerchiamo di riconoscere il valore di ogni persona che ci aiuta e di ogni donatore che ci sostiene a prescindere dall’ammontare della donazione. Il nostro fondatore, Goffredo Modena, è stato bravo a trasmettere alla fondazione la sua impronta umana, con un approccio mirato a valorizzare la persona che decide di far parte dei nostri progetti».

Per informazioni sulla Fondazione e sui progetti attivi visitare il sito: www.missionbambini.ch
È possibile donare con bonifico bancario intestato a: Fondazione Mission Bambini Switzerland CH21 0024 7247 1445 7740 L Swift: UBSWCHZH80A Banca: UBS SA, 6900 Lugano, Svizzera.
Per maggiori informazioni: Tel 091 922 23 11 info@missionbambini.ch

Silvia Guggiari

Chiesa cattolica svizzera

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