Una vera sinodalità non può prescindere dalla questione femminile

In occasione della visita ad limina a Roma, i vescovi svizzeri hanno presentato a Papa Francesco sette aspettative per una Chiesa cattolica che tenga conto della parità di genere, venendo così incontro ad una prima aspettativa. Il documento è stato redatto da un gruppo di lavoro composto da membri della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), dal Consiglio delle donne della CVS e dall’Unione svizzera delle donne cattoliche (USDC) nel quadro del processo «In cammino insieme per rinnovare la Chiesa».

Il gruppo di lavoro è composto da membri di tutte le regioni linguistiche e recentemente ha preso in esame le richieste e le misure da implementare.

L’unione fa la forza

Il gruppo di lavoro contribuisce anche al mutuo rafforzamento delle donne nelle diverse regioni linguistiche della Svizzera. Nella Svizzera tedesca, gli interessi politico-religiosi delle donne cattoliche sono rappresentati da un’organizzazione consolidata quale l’USDC, di cui ora beneficiano anche le donne nella Svizzera francese e in Ticino. Le nuove possibilità di collaborazione nel processo «In cammino insieme per rinnovare la Chiesa» rafforzano l’impegno delle donne a favore di una Chiesa sensibile alla parità di genere. «Benché donne e uomini godano della stessa dignità in qualità di battezzati, permangono comunque delle disparità per quanto riguarda l’accesso alle cariche, agli organi decisionali e ai servizi sacramentali. Oltre a rendere più difficile l’impegno a favore della Chiesa cattolica da parte delle donne, ciò rappresenta anche una grave ingiustizia», denuncia Simone Curau-Aepli, presidentessa dell’USDC.

Gettare le basi di una partecipazione femminile

Ultimamente – sulla scia di questo processo – negli organi diocesani, come ad esempio la Conferenza degli Ordinari della Svizzera tedesca e la Conferenza degli Ordinari della Svizzera romanda, si rileva una maggiore rappresentanza femminile. I responsabili sono consapevoli che le diocesi hanno senz’altro la possibilità di abbattere ulteriori ostacoli strutturali per garantire la piena partecipazione delle donne. Con riferimento alla richiesta di un organo di mediazione/punto di contatto per gli abusi di potere, a breve il gruppo di lavoro provvederà a redigere un programma che possa servire da base decisionale. La sacramentalità della Chiesa e la sua influenza sulla percezione dei compiti pastorali saranno temi discussi dalle rappresentanti femminili insieme ai vescovi in occasione di un convegno specialistico il 6 settembre 2022 a Friburgo. La prima priorità del convegno non verterà sul coinvolgimento delle donne nell’amministrazione dei sacramenti quanto piuttosto sull’avvio di una discussione di fondo per capire a quali persone non ordinate si possa affidare l’incarico di dispensare i sacramenti alla luce dell’acuta carenza di sacerdoti. Il Consiglio delle donne della CVS rimarrebbe un organo della CVS con funzione puramente consultiva, anche se con nuove linee guida e una nuova composizione interna (aspettativa 4), con il compito inoltre di verificare in quale forma poter portare avanti la discussione sulla rappresentanza continuativa delle donne nella CVS. Il cammino comune verso il rinnovamento della Chiesa cattolica svizzera ha subito notevoli ritardi a causa della pandemia di coronavirus. I colloqui con le associazioni giovanili, i movimenti spirituali e gli ordini potranno quindi tenersi solo nel 2022.

La sinodalità come principio guida

Il processo sinodale globale influenza il percorso di rinnovamento in Svizzera sotto il profilo sia temporale che contenutistico. Le donne di tutto il mondo stanno partecipando attivamente al processo sinodale e si attendono dunque di poter avere voce in capitolo nelle discussioni e nelle decisioni del sinodo dei vescovi che si terrà a Roma nel 2023. I vescovi svizzeri si stanno adoperando per far sì che ciò accada. «Per l’USDC è importante sviluppare il pensiero sinodale non solo a livello locale e diocesano, ma su ogni piano della vita religiosa, sia a livello nazionale che internazionale. A tal fine è importante garantire un’ampia base di sostegno alle decisioni ed elaborare delle basi vincolanti, ma anche condividere il potere e rendere possibile la partecipazione. E la questione femminile non può essere trascurata», afferma Karin Ottiger, co-direttrice dell’USDC.

Rete svizzera

Fanno parte del gruppo di lavoro il vescovo Markus Büchel (CVS), il segretario generale CVS rappresentato ad interim Christian Vogel, collaboratore di teologia della segreteria generale CVS (dal 1° marzo questa posizione sarà ricoperta da Davide Pesenti), Simone Curau-Aepli (USDC), Iva Boutellier (USDC), Karin Ottiger (USDC), Catherine Ulrich- Tapparel, Réseau des femmes en Église, Corinne Zaugg Maffezzoli, Unione Femminile Cattolica Ticinese, Marlies Höchli-Zen Ruffinen (Consiglio delle donne CVS), Bettina Gruber-Haberditz (Consiglio delle donne CVS).

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/una-vera-sinodalita-non-puo-prescindere-dalla-questione-femminile/