Il crocifisso realizzato a partire dai dati rilevati sulla Sindone è arrivato a Gravesano

La chiesa parrocchiale di Gravesano ha un nuovo Crocifisso appeso all’abside, realizzato a partire dai dati rilevati sulla Sindone. Si tratta di un gemello di quello venerato nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Un documento storico in cui si fondono, nel momento drammatico del sacrificio di Gesù, arte, scienza e fede. La posizione di Gesù, in particolare delle braccia, è diversa da quella che siamo abituati a vedere.

Mons. Giulio Ricci, dopo 50 anni dedicati allo studio ed alla preghiera, ha ricostruito fedelmente nel suo crocefisso quanto aveva letto sulla Sindone.

Il prof. Antonio Cassanelli, responsabile del Centro diocesano di Sindonologia Giuli Ricci, spiega: «Ogni goccia di sangue assorbita dal tessuto, ogni segno rimasto impresso sulla trama di lino sono gli eccezionali testimoni del Vangelo, in grado di rivelarci situazioni ed avvenimenti vissuti da Gesù durante il Venerdì Santo. Realizzando il crocifisso sindonico, mons. Ricci ricostruì fedelmente nelle misure, nella posizione, nelle ferite e nelle piaghe, il corpo di Gesù in croce così come ci viene testimoniato dalla Sindone. I suoi studi nel campo della metrologia anatomica, delle conseguenti ricostruzioni assonometriche, e della misurazione geometrica dei rivoli di sangue sono esemplari. Guardando il crocefisso sindonico possiamo ripercorrere la Passione di Gesù in tutte le sue fasi nella loro verità storica: la flagellazione, la coronazione di spine, la via crucis, le cadute, la crocifissione mediante tre chiodi, la morte, la ferita della lancia al costato. Pregando davanti al crocefisso sindonico possiamo contemplare, in tutta la sua drammatica realtà, «il Crocifisso» così come lo videro Maria e Giovanni ai piedi della croce e renderci conto di quanto grande sia stato l’amore di Gesù per noi».

Chiesa cattolica svizzera

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