Coira: il Sinodo parte con il botto, creato il Consiglio dei giovani accanto al vescovo Bonnemain

«Una Chiesa sinodale è una Chiesa che non si preoccupa di se stessa. È una comunità dove tutti sono disposti – come Gesù – a impegnarsi e a dare la vita per la nascita di un mondo e di un’umanità redenti, liberi, umani, gentili, sociali, felici, pacifici. Siamo attratti da questo stile di vita? Lo spero sinceramente. È il modo migliore di vivere».

È uno dei tanti passaggi dell’omelia del vescovo di Coira di domenica 17 ottobre ad Einsiedeln, dove mons. Bonnemain in occasione della celebrazione di cresime ha aperto anche il percorso sinodale nella sua Diocesi. Commentando il Vangelo del giorno (Mc 10,35-45) con i due fratelli discepoli che ambiscono a ricevere da Gesù i posti migliori nel Regno dei Cieli, senza esattamente capire la posta in gioco, il vescovo ha osservato: «Con Dio c’è solo un posto – il posto migliore, l’unico posto: il suo cuore. E questo posto – il primo posto – è il posto per tutti. Si può essere lì solo se si vuole consapevolmente condividere questo posto con tutti».

Non c’è una Chiesa di «Super capi. Capito? È chiaro?»

Ed il vescovo ha sottolineato in particolare: «Una Chiesa in cui il Papa vuole avere il posto migliore e il posto più importante – come super capo, per così dire… una Chiesa in cui i vescovi si considerano più importanti degli altri e decidono sulla propria autorità, una Chiesa in cui i teologi vogliono affermarsi, una Chiesa in cui i pastori comandano, è una Chiesa imbarazzante, infruttuosa e superflua. Capito? È chiaro?«. Poi Bonnemain ha posto l’accento sulla missione del cristiano parlando in modo molto forte ai cresimandi presenti ed ha lanciato la bella iniziativa di creare un consiglio dei giovani accanto al vescovo di Coira, uno strumento pienamente sinodale.

«Siamo qui oggi non per ottenere qualcosa, ma – come Gesù e insieme a lui – per essere fuori nel mondo ad amare le persone, essere lì per loro, e aiutare a formare un mondo che Dio sogna. Siamo pronti? Cerchiamo di essere co-sognatori. Dio, il mondo ha bisogno di tali giovani, tali persone, pionieri, persone che vogliono vivere alternativamente come Cristo. Persone che osano la grande avventura dell’amore. Oggi abbiamo fatto il primo passo. Cento giovani devono mettere in moto tutta la diocesi come una locomotiva», ha esortato il vescovo.

La creazione del Consiglio dei Giovani nella Diocesi di Coira

«Quando ci impegniamo nel processo sinodale, dovremmo avere perseveranza e persistere. Abbiamo deciso oggi che formeremo un Consiglio dei Giovani nella diocesi, come organo consultivo vicino al Vescovo, affinché possiate portare iniziative, idee, impulsi su come la nostra Chiesa possa diventare una Chiesa amorevole e fraterna», così il vescovo Bonnemain che poi ha aggiunto: «Per il Consiglio dei Giovani, spero di poter contare su persone che non si scoraggiano facilmente quando il processo fraterno e partecipativo della Chiesa non vuole andare avanti. Ci vorranno molti anni prima che i risultati diventino visibili. Dobbiamo continuare e andare avanti passo dopo passo. Ne vale la pena. Ancora una volta mi piace dire: ognuno di noi dovrebbe dire nel suo cuore a Gesù «Conta su di me». Noi possiamo».

Questa iniziativa di creare un consiglio dei giovani era tra l’altro, uno dei punti discussi al Sinodo 2018 dedicato alle nuove generazioni e proposto proprio dal vescovo che in quell’assise rappresentò la Svizzera.

(red)

Qui le informazioni sulla consultazione sinodale a Coira

Chiesa cattolica svizzera

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