Uno scambio della pace in musica

La collaborazione musicale fra Ticino e Burundi ha prodotto un nuovo frutto: è infatti da poco stato pubblicato il video musicale «Shalom», realizzato dal gruppo ticinese Sweaty Bells e da giovani burundesi. L’iniziativa si inserisce nel progetto «La musica unisce», nell’ambito del quale sono stati realizzati nel corso degli ultimi anni altri cinque video, tutti con lo stesso comune denominatore: attraverso la musica, ed in particolare le canzoni create a distanza, l’associazione Amici Ticino per il Burundi (Amtibu), promotrice del progetto, vuole dare la possibilità a giovani ticinesi e del Burundi di conoscersi e di far un tratto di strada insieme. Nello stesso tempo, grazie a questa iniziativa, si fa conoscere e si sostiene l’attività del Centre Jeunes Kamenge a Bujumbura, il centro giovanile gestito dai missionari saveriani italiani, un’importante punto d’incontro e di formazione per giovani burundesi. A causa della pandemia di coronavirus, la realizzazione di questo video si è rivelata più laboriosa e lunga del previsto, ma ora «siamo molto felici di presentare il frutto di questo lavoro», ci dice Marco Barzaghini, presidente di Amtibu. L’impossibilità di creare dei veri e propri video hanno portato alla buona idea di valorizzare i disegni sulla pace realizzati dai bambini. La scorsa primavera Amtibu, infatti, aveva lanciato un concorso di disegno sulla pace rivolto a 50 bambini delle scuole elementari dei quartieri nord di Bujumbura. In contemporanea, anche agli allievi del Ticino è stata fatta la stessa proposta. «La risposta è stata molto positiva: hanno aderito 80 bambini», ci dice Marco. Questi disegni sono stati inseriti in modo dinamico nel video. Il risultato è uno scambio della pace non solo musicale, ma anche attraverso l’emozionante creatività, semplice e colorata, dei bambini.

Luca Eiholzer è ticinese ed ha partecipato attivamente a questo progetto. «Marco Barzaghini ha proposto alla nostra brass band di ottoni, sassofono e percussioni Sweaty Bells, nata fra i banchi dei liceo di Mendrisio, di incontrare e collaborare a distanza con giovani burundesi. Ci è sembrata un’opportunità per conoscere sia a livello umano, sia musicale una realtà diversa dalla nostra e in effetti è stato un’esperienza stimolante e molto interessante», sottolinea. È stato soprattutto Luca ad occuparsi di arrangiare la melodia e le parole proposte e cantate dagli amici burundesi Edmond Rossif, Dismas, Timy Nassor, Issa Defender, Belyse Bechou, in seguito musicate dalla brass band. «Sono rimasto sorpreso dalla qualità del materiale che ci è stato proposto e sono molto soddisfatto del risultato finale», evidenzia. Dal punto di vista umano, ciò che lo ha maggiormente colpito è la fede dei burundesi. «Non sono credente e non abbiamo discusso molto di religione, ma ho capito, soprattutto dalle espressioni che utilizzano, che per la popolazione del Burundi la religione è molto importante e impregna la quotidianità».

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/uno-scambio-della-pace-in-musica/