Tre guardie svizzere hanno rifiutato il vaccino e si sono dimesse

Tre guardie svizzere a Roma hanno preferito mettere fine al loro impegno piuttosto che sottoporsi al vaccino contro il Covid-19, lo riferisce la «Tribune de Genève» del 2 ottobre 2021. Il Green pass è obbligatoria in Vaticano dal 1° ottobre.

di Raphaël Zbinden, cath.ch, traduzione e adattamento Katia Guerra, catt.ch

Urs Breitenmoser, portavoce della Guardia Svizzera Pontificia, ha detto al giornale di Ginevra che si tratta di partenze «volontarie». Altre tre reclute, che non erano state vaccinate prima, sono temporaneamente sospese dalle loro funzioni fino alla fine del ciclo di vaccinazione al quale hanno deciso di sottoporsi. Il portavoce ha sottolineato che la misura è in linea con altri corpi militari nel mondo.

Il Vaticano ha recentemente rafforzato le sue misure contro il coronavirus. Dal 1° ottobre 2021, l’ingresso nello Stato della Città del Vaticano sarà consentito solo ai titolari di un Green pass. La misura si applica a tutti tranne a coloro che entrano in Vaticano per assistere alle celebrazioni liturgiche.

Papa Francesco è per il vaccino

I membri dell’esercito più piccolo del mondo sono però soggetti a una regola sanitaria più severa rispetto agli altri impiegati, laici o religiosi, della Santa Sede. Mentre è improbabile che un impiegato o un fedele che partecipa alla messa nella basilica incontri il papa, le guardie svizzere sono in contatto quotidiano con lui.

Papa Francesco stesso ha ripetutamente sollecitato la vaccinazione. Tuttavia, un certo numero di figure ecclesiastiche, compresi i cardinali, hanno espresso la loro opposizione al vaccino. Si tratta soprattutto di persone vicine agli ambienti tradizionalisti. (cath.ch/tdg/arch/rz)

Chiesa cattolica svizzera

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