Dante Alighieri riletto dal prof. Franco Nembrini

Può succedere che un buon prodotto televisivo riacquisti significato, valore e attualità a distanza di tempo in un rinnovato contesto. È il caso di «Nel mezzo del cammin», una lunga serie di puntate sulla Divina Commedia, con il professor Franco Nembrini, esperto divulgatore di Dante Alighieri, che Tv2000 mandò in onda la prima volta nel 2015 a cura di Monica Mondo.

Il rinnovato contesto sono le celebrazioni per il settimo centenario della morte del Sommo poeta, ma la cosa più interessante, a parte l’indiscussa bravura, è il modo informale con cui Nembrini, in maniche di camicia, immerso in una scenografia essenziale di fronte a un piccolo pubblico, affronta la Divina Commedia partendo dalla Vita Nova. Nella Vita Nova, con il racconto di quella straordinaria avventura che è l’amore di Dante per Beatrice, troviamo le radici e le motivazioni della Divina Commedia.

Ecco allora che nella struttura pensata da Nembrini si parte dal contestualizzare Dante nel Medioevo, per poi, attraverso la Vita Nova, avventurarsi nelle tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) con l’intento di approfondire i contenuti e riflettere sul desiderio perenne di verità, libertà e giustizia che i versi danteschi suggeriscono.

Guarda la serie completa di «Nel mezzo del cammin»

La Divina Commedia di Dante: l’Inferno

Analizzando il celebre primo canto dell’Inferno della Divina Commedia, Franco Nembrini ha commentato: «Dante ha la consapevolezza che le cose che dice sono così vere e proprie dell’esperienza umana che non possono non essere riconosciute anche dagli altri e quindi ci tira dentro». Quella «selva oscura» rappresenta tutto il possibile male, il dolore, la morte, il peccato, tutto quello che va contro il desiderio di felicità. A colpire Nembrini è il coraggio di Dante di dire sin da subito che il male c’è ma c’è una possibilità di riscossa perché da una ferita spesso sgorga una letizia più grande.

Una delle parti più commoventi della Divina Commedia è l’incontro di Dante con Virgilio: «Questo ci dice la legge fondamentale della vita, che nessuno di noi se la cava da solo e che la qualità della nostra vita spiritualmente dipende da chi seguiamo e da chi sono i nostri maestri, da chi ci scegliamo come padre».

Dal Purgatorio al Paradiso

Il viaggio nell’universo di Dante prosegue col Purgatorio. «E’ la cantica che più somiglia alla vita su questa terra perchè Dante organizza il Purgatorio come la possibilità di un cambiamento», ha spiegato Nembrini. L’ascesa prosegue fino all’arrivo nel Paradiso: «Dante raccontando del Paradiso racconta di ciò che rimarrà per sempre», ha commentato il saggista. Qui avviene anche l’incontro di Dante con Beatrice: «Per lui è la donna delle beatitudini nel senso che misteriosamente gli porta la conoscenza e il rapporto con Cristo. Per lui le due cose coincidono. E’ forse l’aspetto più misterioso e grande dell’opera». Nembrini si è accorto che nel Paradiso, Dante mette a tema i due misteri principali della fede«la trinità e l’incarnazione perchè dice che se si capisce qualcosa di Dio si capisce qualcosa dell’uomo fatto a immagine di Dio».

Guarda questa introduzione di Franco Nembrini sulla Divina Commedia – L’inferno

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Chiesa cattolica svizzera

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