Avvicendamenti nelle parrocchie della diocesi di Lugano

Durante lo scorso fine settimana (11 e 12 settembre) sono avvenute alcune entrate di presbiteri nelle parrocchie ticinesi, presentati dai delegati vescovili: sabato 11 settembre a Pazzalino, il nuovo vicario don Sebastian Krystkowiak.

Per le comunità di Bruzella, Cabbio, Caneggio, Morbio Superiore, Muggio, Sagno e Scudellate domenica 12 settembre a Cabbio è stato presentato dal delegato vescovile don Ministrini, il nuovo vicario don Mattia Scascighini.

Nella parrocchia del Cristo Risorto a Lugano, domenica 12 settembre, è entrato don Plamen Gecev a parte di mons. Claudio Mottini, delegato vescovile.

«Il mio cammino verso il sacerdozio – ci racconta don Plamen – è iniziato quando, mentre studiavo medicina, ho cominciato a pormi le domande sulla vita e sulla morte. In Bulgaria, mio paese natale, durante il comunismo non avevo un luogo dove trovare queste risposte e ho iniziato a cercarle nella scienza, soprattutto nelle neuroscienze. Provvidenzialmente, dopo la caduta del comunismo, ho incontrato il camino neocatecumenale dove trovato le risposte che cercavo. Ho iniziato un percorso nella fede, nella Chiesa cattolica, grazie al quale ho potuto approfondire la mia vocazione. Ho lavorato all’università come psichiatra ma questo non mi bastava. Ho capito che non solamente io cercavo Dio ma era Lui a cerca anche me. Durante l’incontro dei giovani con il Papa a Loreto nel 1995 e con Kiko (il fondatore del cammino neocatecumenale), ho sentito che era chiaro al sacerdozio. Dopo la mia formazione nel seminario Redemtoris Mater di Melano e un periodo di missione in Albania sono stato ordinato prete a Lugano».
La giornata ufficiale di presentazione nella nuova parrocchia è stata ricca di emozioni. «Ho visto le aspettative nei volti delle persone – continua don Plamen – e sono statо accolto calorosamente. Questo mi ha permesso di sentirmi libero: durante la omelia ho parlato della necessità di combattere la tentazione di chiuderci gli uni agli altri. Dopo l’Eucaristia, il consiglio parrocchiale ha organizzato un bel aperitivo. E’ stata un’occasione per incontrare in modo informale i miei parrocchiani. Sono rimasto particolarmente colpito dall’entusiasmo dei membri del coro e dei rappresentanti dei vari movimenti presenti: in particolare focolarini e neocatecumenali».

Come guardare al futuro? «Penso – ci confida don Plamen – sia importante che il sacerdote mantenga la sua identità cristiana, sia costante nella preghiera. Non deve avere un atteggiamento di costantemente difesa nei confronti del mondo ma deve comprenderlo a fondo pur sapendo che noi cristiani non siamo del mondo. Credo che la parrocchia debba essere davvero un luogo di Cristo Risorto, dove la Sua presenza ci aiuterà nonostante le differenze. All’inizio cercherò di conoscere bene le persone che vivono la parrocchia un po’ come la loro seconda casa, quindi all’inizio ascolterò molto. Ho bisogno di tempo perché vengo da una cultura diversa da un paese ortodosso dove l’Oriente incontra l’Occidente. Ma questo è anche un grande arricchimento per tutti.»

A Sessa è entrato don Abraham Anoop. Delegato vescovile è stato don Massimo Braguglia. Ecco alcune foto dell’evento, molto sentito, che ha radunato un folto gruppo di parrocchiani nel pieno rispetto delle norme anti Covid19. Don Anoop Abraham è nato il 25 Luglio 1983 a Kummannoor (India). E’ entrato in seminario nel 1999. Ha studiato filosofia occidentale nell’Università Cattolica a Bangalore e ha conseguito il Baccalaureato in teologia dall’Università Regina Apostolorum a Roma nel 2010. Ordinato sacerdote il 27.12.2010 incardinato nell’Arcidiocesi di Kottayam. Dal 2013 al 2021 è stato cappellano nell’Ospedale Fatebene Fratelli di Napoli. 

«La mia vocazione sacerdotale – ci racconta don Abraham – è cresciuta dentro le attività parrocchiali. Ero sempre motivato dall’esempio dei miei parroci. Cosi mi è nata l’idea di servire la comunità cristiana ed ho sempre ricevuto sostegno positivo dai miei familiari. Dal 1994, la nostra Arcidiocesi ha un rapporto speciale con la diocesi di Lugano con la presenza di sacerdoti studenti e seminaristi alla Facoltà di teologia di Lugano. Il mio Arcivescovo desidera portare avanti questa amicizia con la diocesi di Lugano con il mio impegno pastorale nella diocesi.  Il Vicario foraneo del Malcantone-Vedeggio, don Massimo Braguglia mi ha presentato alla Comunità numerosa presente domenica scorsa durante la celebrazione nella chiesa di Sessa. E’ stata una piacevole sorpresa l’accoglienza durante il mio ingresso ufficiale che il Consiglio Parrocchiale di Sessa Monteggio in collaborazione con quello di Astano che hanno organizzato nei miei confronti. Sono ben consapevole che sono in una nuova realtà pastorale. Dopo l’assenza di un parroco residente, sento la sfida e il dovere di reinventare e rianimare la vita della comunità parrocchiale. Ma la sensibilità e la gentilezza della popolazione mi dà un buon incoraggiamento per proseguire avanti con le attese dei fedeli che mi sono stati affidati».  

Chiesa cattolica svizzera

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