Tempo del Creato: anche in Ticino diverse iniziative sulla cura della casa comune

«Una casa per tutti? Rinnovare l’oikos di Dio». È questo il tema del Tempo del Creato 2021: un tempo, dal 1° settembre al 4 ottobre, che intende unire i cristiani di tutto il mondo nella preghiera, nella riflessione e nell’impegno comune per rinnovare la propria relazione con Dio e la Creazione.

Ad introdurci alla tematica è don Harinaivo Roméo Rakotovao, sacerdote malgascio, animatore Laudato Sì presso il GCCM (Global Catholic Climate Movement) e dottorando presso la Facoltà di Teologia di Lugano. È lui a spiegarci l’origine del Tempo del Creato che risale al 1° settembre 1989, quando «il Patriarca di Costantinopoli Dimitrios I proclamò per gli Ortodossi la Giornata di preghiera per il Creato. In seguito, il Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) estese la celebrazione al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Infine, papa Francesco nel 2015 ufficializzò il Tempo del Creato per la Chiesa Cattolica Romana».

Si tratta di un’iniziativa ecumenica mondiale: «È un tempo – spiega don Hainaivo – pensato per rinnovare la nostra relazione con tutto il Creato impegnandoci ad agire tutti insieme». Al centro dell’edizione di quest’anno vi è l’attenzione all’oikos, ovvero la «casa per tutti», rappresentato dalla biblica tenda di Abramo e di Sara. «Siamo invitati ad una ospitalità verso tutte le creature nella nostra casa comune. Questa ospitalità si manifesta sia come missione di dialogo, sia come impegno a costruire un rifugio per il prossimo. Come dice il Papa: «Fare la nostra parte adesso e farla insieme»».

Un’occasione preziosa per fermarci a riflettere sui nostri stili di vita, «per intraprendere azioni profetiche, per chiedere a Dio di donarci il coraggio di fare del bene senza aspettare che comincino gli altri, senza aspettare che sia troppo tardi». Ogni uomo, e ancora di più ogni cristiano, è chiamato a questo cambiamento. Don Harinaivo ci spiega dunque quanto sia urgente la necessità di intraprendere una educazione ambientale capace di cambiare i gesti e le abitudini quotidiane, dalle rieducazione al consumo d’acqua, alla separazione dei rifiuti domestici, fino a «spegnere le luci inutili». Per arrivare a un cambiamento radicale, conclude, «è necessario camminare verso la vera conversione ecologica, coltivando la passione per la cura del mondo. Il modello è San Francesco d’Assisi». «Si deve essere coscienti -prosegue don Harinaivo – che il cambiamento individuale non è sufficiente; per questa ragione il Papa nella Laudato Sì scrive che è necessario creare reti comunitarie».

E proprio di Reti comunitarie abbiamo parlato con due donne attive nelle proprie comunità parrocchiali che stanno facendo della missione ecologica la propria sfida quotidiana.

Così è per Chiara Valsangiacomo di Viganello che, rimasta affascinata dalla Laudato Sì di Francesco, da qualche tempo sta portando avanti l’impegno ecologico. «In occasione del Tempo del Creato – racconta Chiara – abbiamo stampato un manifesto di grandi dimensioni che appenderemo in parrocchia, in un punto ben visibile ai passanti. Rappresenta i ›Denti della Vecchia’, un luogo affascinante non solo per i luganesi. L’invito vuole essere quello di non dimenticare le bellezze del Creato che abbiamo sotto gli occhi. Solo se sapremo averne cura potremo goderne ancora a lungo».

Il Papa esorta ad affrontare una «sfida educativa» cambiando tanti comportamenti: «non si tratta però di promuovere un’ecologia della paura, ma di creare un consenso generale. Mi sembra che nella diocesi di Lugano – prosegue la signora – manchino dei punti di riferimento su questa tematica che possano aiutare la gente a riflettere. Teniamo presente che nel cuore del Vangelo c’è già l’impegno per le fragilità e dunque anche quella che riguarda il Creato».

«Ora – continua Chiara – mi piacerebbe portare l’impegno ecologico in parrocchia. La Rete Laudato Sì è un movimento che chiede ai cattolici per primi di fare dei passi all’interno delle proprie comunità, sempre con uno sguardo attento al mondo intero». In tal senso, papa Francesco invita i fedeli a firmare la petizione «per un pianeta sano, persone sane». Nel testo che si trova in rete, si chiede ai leader mondiali e ai due vertici internazionali in programma questo autunno, la Cop15 in Cina a ottobre e la successiva Cop26 di novembre a Glasgow, di adottare misure concrete a tutela della biodiversità e dell’ambiente.

«Non siamo soli – conclude Chiara – e grazie all’appello del Papa e all’impegno di moltissimi cristiani si sta creando un grande movimento. E non dobbiamo temere che il nostro impegno non serva a nulla».

Anche Daria Lepori è da tempo impegnata nel vivere la missione ecologica: lo fa attraverso l’impegno per Sacrificio Quaresimale, di cui è responsabile nella Svizzera italiana, e nella comunità parrocchiale di Canobbio, dove Daria vive. Così su sua iniziativa, e grazie all’entusiasmo del parroco don Tomczyk Tomasz, il Tempo del creato sarà una proposta concreta per i parrocchiani. Una settimana (dal 27 settembre al 4 ottobre) durante la quale si alterneranno diverse proposte che coinvolgeranno tutte le fasce di età con un unico grande obbiettivo, quello di sensibilizzare le persone alla tematica ecologica. «Mi piacerebbe che questa azione si allargasse per tutto il Ticino», confida Daria. Piccoli semi che non mancheranno di dare il proprio frutto.

Silvia Guggiari

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/anche-in-ticino-diverse-iniziative-sulla-cura-della-casa-comune/