Dio guarda il cuore

Oggi, la maggioranza delle persone, figlie del nostro tempo materialista, si basa soprattutto sull’esteriorità; sui vestiti firmati, sul voler apparire eternamente giovani, ecc…

Dio però guarda ben aldilà di ciò che si vede, guarda al cuore. Nell’antico Testamento, quando il profeta Samuele, sul comando di Dio, unge Davide come Re d’Israele, preferendolo ai suoi fratelli maggiori dice: «Non guardare all’aspetto, né alla statura. Dio non guarda ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore». (1 Sam 16,7)

Anche nel libro intramontabile del «Piccolo principe» troviamo la famosa e vera frase: «L’essenziale è invisibile agli occhi». Il metro di misura di Dio è diverso da quello degli uomini. A lui non importa tanto l’aspetto esteriore (che pure ha una certa importanza): il peso, la statura, la bellezza; a lui interessa il cuore perché siamo tutti suoi figli amati e prediletti. Lavoriamo allora su noi stessi per rendere gradita a Dio la nostra anima, per avere un cuore nuovo, un cuore capace di amare, di avere compassione e comprensione verso il prossimo. Nella breve lettera apostolica di San Giacomo, troviamo scritto: «Chi è saggio e accorto tra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere ispirate a saggia mitezza… La sapienza che viene dall’alto è anzitutto pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace». (Gc 3, 13. 17-18) Chiediamo al Signore che ci doni un cuore nuovo, modellato sul suo. Abbiamo l’esempio di tanti santi che hanno vissuto per Dio e per i fratelli e ora dal Cielo tifano e pregano per noi. In Paradiso saremo tutti immersi nell’eterna bellezza e giovinezza di Dio! Concludo con una preghiera che ho composto ispirandomi ad una frase di sant’Agostino:

«Gesù, che io conosca me: la mia fragilità, la mia piccolezza per cui sono un nulla senza di te e che io conosca te: la tua grandezza, il tuo amore infinito che mi solleva, la tua onnipotenza che per cui nulla ti è impossibile, la tua misericordia che mi ridona fiducia. Guarisci il mio cuore malato e ridonami la veste nuziale, quella della tua Sposa».

Chiesa cattolica svizzera

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