Avvicendamenti nelle parrocchie ticinesi

Lo scorso fine settimane sono avvenuti alcuni ingressi di nuovi amministratori parrocchiali nella diocesi di Lugano. Domenica, 5 settembre, a Coldrerio è entrato don Pawel Miara presentato dal delegato vescovile don Gian Pietro Ministrini.

Don Paolo Miara, classe 1987, originario della Polonia, è stato ordinato sacerdote il 26 maggio 2012. Dopo un anno di servizio in una parrocchia nel suo Paese è stato trasferito in Svizzera per studiare Diritto Canonico alla Facoltà di Teologia a Lugano e alla Facoltà di Diritto Canonico a Venezia (Marcianum). Nei primi due anni (2013-2015) ha abitato a Grono (in Mesolcina) aiutando per le celebrazioni nelle parrocchie della regione in seguito è stato vicario parrocchiale di Stabio.

«La mia vocazione – ci racconta don Paolo – è nata all’interno della mia famiglia. La casa natale in certo senso è stato il mio primo seminario dove ho imparato ad ascoltare la sottile voce del Signore. Poi con l’aiuto e l’esempio dei miei parroci ho potuto scoprire la mia vocazione al sacerdozio. Nell’attuale contesto culturale non è facile essere un testimone autentico di Cristo Gesù. Per esserlo davvero bisogna essere un uomo di preghiera».

don Pawel Miara

«Il programma pastorale – continua don Paolo – mi è stato offerto da Gesù stesso nel vangelo di domenica 5 settembre quando sono stato presentato ufficialmente alla comunità parrocchiale. Effatà! Apriti! Come dicevo durante l’omelia: «Cristo ci invita ad avere coraggio di aprirsi a Lui: alla sua grazia, alla sua parola, al suo perdono, alla sua misericordia, alla sua presenza». Voglio aprirmi anch’io alla comunità intera, alle famiglie, agli anziani, ai ragazzi e bambini! Spalacare non solo le mie porte, ma soprattutto il mio cuore! Ed essere dispensatore delle Sue grazie. Sono sicuro che sarà Lui a guidarmi».

Sempre domenica a Bodio è stato accolto come amministratore parrocchiale di Bodio, Giornico, Personico e Pollegio don Anthony Masciantonio, dal delegato vescovile mons. Fabiano Guidicelli (foto a Bodio, sotto)

Al centro in nero don Anthony Masciantonio

Don Anthony Masciantonio è nato il 10 dicembre 1974 a Oakville, Ontario (Canada); ha completato gli studi in Canada e in Italia, compiendo la sua formazione agli Ordini Sacri nell’Istituto Teologico Leoniano di Anagni (Italia) e consegue il baccalaureato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma. Viene ordinato presbitero il 5 luglio 2003 nell’Abbazia di Montecassino con incardinazione nella congregazione della Passione di Gesù Cristo (Passionisti). Ha svolto diversi ministeri di parroco sia in Italia che nelle missioni all’estero in America latina.

Nella parrocchia di Campora-Casima-Monte (Castel San Pietro), domenica 5 settembre è entrato don Fiorenzo Maritan presentato dal delegato vescovile, vescovo emerito Pier Giacomo Grampa.

Don Fiorenzo Maritan

Don Fiorenzo è l’ultimo di sette figli nato in un paese in provincia di Venezia. Una vocazione sentita sin da bambino, ma che si è delineata attorno ai 20 anni, grazie alle esperienze fatte a contatto con le opere di Don Orione. Sono entrato quindi nella Congregazione dei Figli della Divina Provvidenza di Don Orione, dove ho seguito i miei studi di teologia. Nel 1982 sono stato ordinato sacerdote. Ha poi assolto alcuni incarichi nell’opera stessa tra cui a Lopagno (Capriasca). E’ stato incardinato nel 2008 nella diocesi di Lugano su incarico dell’allora Vescovo Grampa prestando servizio nella parrocchia di Breganzona fino al 2020. Per un’anno ha poi vissuto l’esperienza di cappellano dell’Ospedale italiano e della Ca’ Rezzonico.

«Nei miei 39 anni di sacerdozio – ci racconta don Fiorenzo – mi sono reso conto, e ne sono ancora convinto, che il prete debba incarnarsi nella realtà e nella storia del luogo dove si trova a vivere il suo ministero. Come ho avuto modo di dire nella mia prima omelia, domenica scorsa a Castel San Pietro, la cosa più importante per il parroco è mettersi a servizio di tutti coloro con i quali si trova a vivere, valorizzando ogni persona ed ogni esperienza presente nella comunità e aprendosi a tutto ciò che di nuovo può incontrare nel suo cammino portando la Parola di Dio, fonte e culmine del nostro essere credenti. Pensando a quello che potrebbe essere l’anima del pastore, credo sia importante creare un bel rapporto tra il parroco e le famiglie.»

Nelle prossime settimane daremo notizia di altre immissioni di sacerdoti nelle parrocchie, secondo le nomine rese note e comunicate a suo tempo dalla Curia vescovile.

Chiesa cattolica svizzera

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