Giorgio Zappa, docente, politico, cattolico ticinese impegnato scompare a 91 anni

Si è spento a 91 anni di età il professor Giorgio Zappa, una delle voci e delle figure culturali cattoliche più rilevanti nel Ticino dello scorso secolo e di questo ventennio del XXI secolo. Dopo la laurea in lettere all’Università cattolica di Milano e alcuni anni di insegnamento al Liceo cantonale di Lugano, Zappa è diventato direttore del ginnasio ed in seguito del liceo di Mendrisio, scuola che ha visto nascere e guidato fino al 1990. A lungo attivo nel movimento scout ticinese a livello locale (Locarno e Riva San Vitale), a livello cantonale nelle file dell’AEC, a livello federale ha ricoperto, dal 1967 dal 1973, la carica di vice-presidente della Federazione Esploratori Svizzeri. Se in Ticino sono importanti i suoi interventi sui temi della scuola e dell’educazione, non di meno è stata rilevante la sua presenza all’interno di sodalizi culturali che coniugano il Vangelo con l’etica sociale cattolica, come il Centro Culturale L’Incontro che ha fondato, e la sua vicinanza ad altri. Fautore di un dibattito nel mondo cattolico laico, già direttore di Popolo e Libertà, dopo il pensionamento fu deputato in Gran Consiglio nelle file del PPD. Fedele ai suoi ideali di laico cattolico impegnato, promosse una presenza dei cattolici nella società. Zappa non ha mai smesso, anche in età avanzata, di seguire attentamente la scena politica ed ecclesiale del Cantone. Ancora nel 2019 aveva pubblicato per le edizioni Armando Dadò il volume «La Strada Alta dello Scoutismo»: una raccolta, come spiegava lui stesso, di tanti articoli e testi che nei suoi molti anni trascorsi nello scoutismo ticinese aveva pubblicato sulla rivista Fiordaliso (che Zappa diresse dal 1959 al 1967) e su altri canali. Numerosi anche i suoi interventi su temi sociali, ecclesiali e politici nei mass media, nel Giornale del Popolo e nei media cattolici in Ticino. Proprio nei confronti dei media cattolici, negli anni Zappa non ha mai fatto mancare un suo contributo e talvolta anche qualche valido suggerimento. A Lourdes diverse volte con la Diocesi, ebbe a scrivere di questo viaggio della speranza e della fede: «Proprio perché è tanto umile, tanto anonimo, il servizio a Lourdes ai malati è così nettamente cristiano». E l’uomo di fede aggiungeva: «Alla sera, davanti alla Grotta, pregherai, anche per quel bambino paralitico, per quella donna venuta fin da Napoli con il suo lettuccio di pene, per quel mutilato che hai aiutato durante il giorno: e ringrazierai meglio il Signore per quel che ti ha dato». Nel volume «La Strada Alta» il vescovo emerito Grampa, in prefazione, così ha scritto: «In un tempo in cui a catturare l’attenzione e l’interesse della gente sono le strade basse (…) imbattersi in un libro che parla di «strada alta» apre il cuore a interessi diversi e l’anima a pensieri di libertà e di elevazione». Così «alta», possiamo aggiungere noi, è stata anche la vita di Giorgio Zappa, foriera di valori, di pensieri di libertà, culturalmente rilevante, con una fede ragionata e impegnata nella storia, non bigotta, ma sempre aperta ad un domani, nel dialogo e in una presenza sociale ed ecclesiale nella scia del desiderio espresso dal Concilio Vaticano II per il laicato cattolico

I funerali di Giorgio Zappa si sono svolti mercoledi 21 luglio alle 10 nella chiesa parrocchiale di Mendrisio presieduti dal vescovo emerito di Lugano Pier Giacomo Grampa. Numerose le autorità e anche i sacerdoti che hanno concelebrato. Le redazioni di ComEc esprimono le loro sincere condoglianze ai famigliari dello scomparso.

Chiesa cattolica svizzera

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