A Ponto Valentino i festeggiamenti per la Madonna del Carmelo

«Avevo da poco compiuto 16 anni ed ero entrato da pochissimo nella Confraternita locale dedicata alla Madonna del Carmelo. L’ex presidente della milizia di allora contattò me e mio fratello: era giunto il momento, anche per noi, di onorare questa antica tradizione. Anche oggi, presiedendo la milizia, invito i giovanissimi del paese ad aggregarsi a noi. Invito che è sempre molto ben accolto», ci racconta Francesco Guidicelli, attuale presidente della milizia di Ponto Valentino. Iniziano, infatti, in queste ore i tre giorni di festeggiamenti (sabato, domenica e lunedì) a Ponto Valentino, in Val di Blenio, per la Madonna del Carmelo. Le origini della festa affondano nel passato napoleonico del nostro Cantone. Era il 1812, quando Napoleone Bonaparte attaccò la Russia nella famosa battaglia della Beresina, nell’attuale Bielorussia. Solo il 5 per cento dei soldati tornò indietro: 400 in tutto gli svizzeri, di cui molti proprio di Ponto Valentino. Quest’ultimi attribuirono la loro salvezza al voto che, alla partenza dei soldati, era stato fatto alla Madonna del Carmelo dai compaesani: celebrare, ogni terza domenica di luglio, la sua festa, nel modo più solenne possibile, coinvolgendo i militi sopravvissuti  e la locale «Confraternita della Madonna del Carmelo», attestata fin dal 1656. Dall’istituzione della festa per il rientro dei militi sono passati oltre duecento anni, ma la memoria storica di quell’evento non si è affatto affievolita. A rievocarla, i festeggiamenti solenni inaugurati quest’oggi dal tradizionale «concerto delle campane», e per i quali ogni anno arrivano partecipanti da tutto il Cantone, originari della Valle, i cui nonni o bisnonni, nei secoli scorsi, erano emigrati in cerca di una vita migliore. L’evento principale della festa rimane la sfilata della milizia napoleonica, tradizione mantenuta salda, grazie anche al coinvolgimento, anno per anno, di nuove «leve».  La pandemia ha frenato, come prevedibile, anche i festeggiamenti di questa importante ricorrenza, sicché per la prima volta dopo duecento anni, l’anno scorso, la milizia non ha potuto sfilare. Quest’anno si prova a ricominciare, partendo dalle attività di sempre, nel coinvolgimento dell’intero paese: chi si adopera per decorare la chiesa con i fiori e pulirla, con l’aiuto della storica sagrestana, chi invece presta la propria voce nella corale, che da trent’anni a questa parte, anima i canti durante la celebrazione; le bambine, invece, si preparano ad accompagnare la statua della Madonna per le vie di Ponto Valentino, vestite di bianco, come vuole la tradizione. Infine, un gruppo di giovani volenterosi quest’anno ha deciso di aprire per i giorni della festa un piccolo ristorante, così da poter offrire ai partecipanti un ristoro. «La festa, soprattutto un tempo, aveva anche un valore sociale notevole, era occasione di aggregarsi e incontrarsi, come di rado accadeva nel resto dell’anno», sottolinea l’attuale priore della Confraternita, Delio Guidicelli. «Soprattutto, però, è il valore storico-religioso della festività che ci preme conservare e alimentare oggi. La Confraternita ha sempre avuto lo scopo di educare le nuove generazioni alla fede. Un analogo impegno, da parte nostra, si ripete per altri periodi «forti» dell’anno. Penso, ad esempio, all’idea di coinvolgere le scuole della valle nell’animazione della via crucis, durante la Settimana santa. Ci ispira, nel nostro impegno, la fede profonda dei nostri antenati, cui dobbiamo l’intuizione di rivolgersi alla Madonna del Carmelo come loro protettrice». Oggi, sabato, ci sarà il menzionato suono delle campane, domani, domenica 18 luglio, i festeggiamenti proseguiranno con la S. Messa per la milizia alle 8.45; alle 10.30 la S. Messa per tutta la popolazione; alle 15 i vespri, seguiti dalla processione. Lunedì, infine, S. Messa per i defunti alle ore 9.

di Laura Quadri

Chiesa cattolica svizzera

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