Haiti: assassinato in casa il presidente Moise, ferita gravemente la first lady

Durante la scorsa notte, il presidente di Haiti, Jovenel Moise, è stato assassinato. Lo ha reso noto il primo ministro ad interim.

Il presidente Moise si trovava presso la sua abitazione nella la capitale Port-au-Prince». La first lady è stata trasportata in ospedale a causa delle numerose ferite riportate. L’assassinio, ad opera di un commando formato da «elementi stranieri», è stato commesso nel corso di un aggravamento della destabilizzazione politica ed economica e di un aumento delle violenze delle gang. Quanto accaduto è stato confermato dal premier uscente, Claude Joseph, in una nota.

Il presidente Moise con la moglie in visita da Papa Francesco.

«All’alba – ha informato Joseph – un gruppo di individui non identificati, alcuni dei quali si esprimevano in spagnolo, hanno attaccato la residenza privata del capo dello Stato». Nel condannare »questo atto odioso, disumano e barbaro», il premier ha fatto un appello alla calma e ha assicurato che la situazione di sicurezza del Paese è sotto controllo.

Nel frattempo però il Paese è caduto nel caos totale. L’aeroporto internazionale di Port-au-Prince è stato chiuso al traffico e gli aerei in avvicinamento sono stati costretti a tornare indietro o a modificare la loro rotta. È quanto è toccato a un aereo di American Airlines, proveniente da Fort Lauderdale, che è tornato al suo punto di partenza. La compagnia haitiana Sunrise Airlines ha annunciato che tutti i suoi voli «sono cancellati fino a nuovo avviso».

Il presidente della Repubblica Dominicana, Luis Abinader, ha ordinato l’immediata chiusura del confine con Haiti (i due Stati dividono l’isola di Hispaniola nel Mar dei Caraibi) e ha convocato con urgenza i suoi principali comandi militari. Abinader ha deciso di rafforzare la sorveglianza militare e le azioni di sicurezza al confine. Nel pomeriggio è stato decretato lo stato di assedio.

I volontari della missione diocesana ad Haiti

Attualmente, Sebastiano e Maria Laura Pron e Francisco Fabres, i tre volontari della Svizzera italiana presenti da tempo nella missione diocesana ad Haiti sono in Ticino per un periodo di vacanza, come ci conferma Mauro Clerici, presidente della Conferenza Missionaria della Svizzera italiana (CMSI). Da programma dovrebbero far rientro nella missione verso fine mese. «La situazione è complicata – commenta Clerici – ma per il momento sembra regnare la «calma»«.

Chiesa cattolica svizzera

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