Fondazione Francesco, una raccolta «dal basso» rifornisce le mense sociali

Da un’iniziativa famigliare nata con il passaparola, a una struttura organizzata diffusa in tutto il Ticino. È la raccolta a sostegno delle mense sociali della Fondazione Francesco, realtà diretta da Fra Martino Dotta: avviata alla fine di marzo, conta oggi già tredici centri dove è possibile donare alimenti o versare offerte in denaro.

Due donne, la signora Lucia Brignoli-Pedrazzini e la madre Resy Beeler, hanno dato il via al progetto. Che nasce come continuazione di un’esperienza precedente: «All’inizio del 2021», racconta Lucia, «rimasi colpita dal dramma dei profughi bloccati al gelo in Bosnia. Un’amica mi parlò delle raccolte promosse dalla Comunità bosniaca ticinese e anche noi ci attivammo per partecipare, insieme ad alcuni conoscenti». Finita l’emergenza sulla rotta balcanica, restava il desiderio di aiutare chi si trova in difficoltà. «Gli amici mi scrivevano: ›Se c’è bisogno di altro, noi ci siamo’. Così abbiamo cercato di capire come potevamo sostenere le situazioni di fragilità sociale nel nostro Cantone».

Lucia ha dunque contattato le due mense sociali della Fondazione Francesco – Centro Betlehem a Lugano e Casa Martini a Locarno – per capire se ci fossero esigenze specifiche. Nel frattempo queste strutture fronteggiavano un aumento delle richieste per la crisi economica causata dal Covid. Ecco allora che la rete di solidarietà si è subito riattivata, fino ad allargarsi giorno dopo giorno. «La nostra organizzazione oggi conta tredici referenti, uno per ogni punto di raccolta che sono abitazioni di privati, ma anche negozi e parrocchie. Abbiamo un gruppo su Whatsapp con circa centocinquanta contatti, ma è impossibile dire esattamente quanti sono i donatori: molti preferiscono rimanere anonimi. Di sicuro tutto quello che stiamo facendo è possibile solo grazie all’impegno generose di tante persone».

Come funziona praticamente la raccolta? Il meccanismo è semplice. «Ogni settimana i cuochi e gli operatori compilano la lista con i prodotti necessari. Le condividiamo sul gruppo Whatsapp e sul sito della parrocchia di Biasca-Giubiasco, poi ciascuno si attiva come ritiene: il nostro motto è ‘Ognuno fa quel che può, quando può‘». Oltre agli alimenti, nei punti di raccolta si può versare del denaro che viene raccolto in appositi salvadanai. «Le mense», continua Lucia, «hanno bisogno anche di cibo fresco, per esempio carne o formaggi, oppure di accessori come carta da forno e strumenti per la pulizia. Con i versamenti nei salvadanai acquistiamo questi prodotti, e per il cibo ci siamo dati una regola: compriamo solo da commerci locali. Così da un lato vogliamo sostenere e promuovere le aziende del territorio, e poi desideriamo offrire prodotti di ottima qualità agli ospiti delle mense. Come dice spesso Fra Martino Dotta, le persone che vengono aiutate devono essere trattate con il massimo rispetto».

Tutto il progetto ruota intorno alla generosità della gente: «Ci ha sorpreso una risposta così numerosa», è la riflessione di Lucia, «e il nostro gruppo ora si è allargato ben oltre il giro dei conoscenti. Le stesse aziende agricole e le macellerie fanno prezzi favorevoli: è un circolo virtuoso bellissimo. Nasce dal basso e così vogliamo che rimanga, con lo scopo di offrire un aiuto mirato alla realtà delle mense sociali».

Di seguito l’elenco dei punti di raccolta con i contatti dei referenti:

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Per ulteriori informazioni, è possibile contattare via email la signora Lucia Brignoli-Pedrazzini: luciapedrazzini@hotmail.com.

Chiesa cattolica svizzera

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