«Giovani o anziani non cambia, quello che conta è la curiosità»

Fratello del vescovo emerito Pier Giacomo Grampa, direttore del mensile della diocesi di Milano Il Segno, nonché collaboratore da anni del nostro inserto all’interno del quale cura settimanalmente il commento al Vangelo ambrosiano, don Giuseppe Grampa è stato nominato poche settimane fa nuovo rettore dell’Università della Terza Età «Cardinal Giovanni Colombo» di Milano.

Lo abbiamo contattato per chiedergli il valore di questa nomina e dell’importanza di una realtà culturale dedicata alle persone «di una certa età».

Don Giuseppe, come ha accolto la notizia della sua nomina a rettore?

Essendo già in pensione, questa nomina è stata per me una bella sorpresa che mi riporta ai lunghi anni in cui sono stato impegnato nell’insegnamento universitario. Dopo l’ordinazione nel 1965, ho svolto quattro anni di servizio pastorale in una parrocchia di Milano e poi per decenni e decenni ho lavorato in università: alla Cattolica di Milano prima, all’università di Padova poi e anche al seminario albanese di Scutari in Albania. L’università è dunque stata il mio luogo di lavoro privilegiato; adesso vi faccio ritorno con degli alunni diversi con i quali sono contento di poter creare un dialogo attraverso il mio corso di filosofia delle religioni che è la materia che ho professato per lunghi anni.

L’Università «Giovanni Colombo», che dipende direttamente dalla Chiesa di Milano, vanta ogni anno centinaia di iscritti. Ma chi sono le persone che sentono il desiderio di tornare sui libri?

L’anno appena trascorso è stato particolare, perché a causa della pandemia, abbiamo dovuto trasformare i corsi in lezioni a distanza. Questa modalità, per le persone di una certa età, se da un lato si è rivelata una comodità, da un altro lato è stata uno svantaggio perché non si è riusciti a creare alcun contatto né relazione con l’insegnante. Negli anni passati però la gran parte degli iscritti provenivano dalla città di Milano, ma tanti anche dalle città limitrofi e addirittura da altre zone della Lombardia. Sono persone che in media hanno un discreto grado di istruzione, diverse sono addirittura laureate, e che mantengo grande curiosità per i temi che noi proponiamo.

Qual è l’offerta formativa proposta dall’università?

Il nostro ateneo offre una quarantina di corsi che spaziano in diverse discipline: dalle letterature, quella italiana, inglese, francese e russa; ai diversi corsi di arte, quest’anno ad esempio ci sarà un corso nuovo dedicato all’arte delle chiese cristiane d’oriente; ai corsi dedicati alle scienze e alla storia, in particolare quella contemporanea. Inoltre ci sarà un corso nuovo di geriatria tenuto da due clinici del Policlinico di Milano. Saranno attivati anche diversi laboratori: di acquarello, di disegno, di pittura, oltre a quelli di lingue. Il prossimo anno verrà inoltre proposto un corso sul Concilio Vaticano II tenuto da mio fratello (il vescovo emerito di Lugano, mons. Pier Giacomo Grampa, ndr).

Dopo una vita ad insegnare a giovani universitari, cosa cambia per lei trovarsi di fronte persone di altra età?

Ancora bene non lo so perché quest’anno il mio corso è stato fatto quasi interamente online e con questa modalità non si ha la percezione dell’ascolto e della partecipazione dei propri uditori. Io credo che giovani o anziani se c’è curiosità, se c’è desiderio di capire e di interrogarsi, non c’è differenza. Le persone di una certa età mantengono spesso una curiosità molto vivace: sono convinto che riusciremo a fare un buon lavoro che speriamo possa essere di utilità per i nostri alunni e magari per qualche ticinese perché non è mai troppo tardi per cominciare o riprendere a studiare.

L’ateneo

L’Università della terza età «Giovanni Colombo» di Milano è un ateneo di altissimo profilo accademico e di profondo significato sociale. È nata nel 1984 dall’intuizione profetica del cardinale Giovanni Colombo (1902-1992). Oggi sono quasi 600 gli studenti iscritti, senza distinzione di cultura e religione: i corsi più frequentati sono quelli che riguardano la storia e la politica. Molti sono i volontari che sostengono le attività dell’Università, nove gli ambiti di studio: scienze umane, scienze religiose, arte, filosofia, letterature, musica, scienze, storia, scienze politiche, per un’offerta complessiva di decine e decine di corsi e laboratori di arte, teatro, lingue straniere. La grande caratteristica dell’Università è quella di non offrire corsi di intrattenimento, ma corsi formativi parauniversitari, con un programma di livello e contenuti molti alti. L’età media degli iscritti si aggira attorno ai 60-65 anni.

Per gli interessati, anche dal Ticino, la distanza non deve spaventare: tanti corsi infatti possono essere trasmessi via streaming. Più informazioni sul sito universitacardinalcolombo.it o scrivendo all’indirizzo ute.cardinalcolombo@gmail.com

Silvia Guggiari

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/giovani-o-anziani-non-cambia-quello-che-conta-e-la-curiosita/