Per salvare la nostra casa comune: sette obiettivi da realizzare in sette anni

Nel monastero di Fahr, nel canton Argovia, le suore benedettine hanno realizzato un giardino speciale: il primo giardino in Svizzera, ispirato al concetto di ecologia integrale e all’anno speciale dedicato all’enciclica Laudato si’, voluto dal Papa e terminato martedì scorso con una conferenza stampa indetta dal Dicastero vaticano per il servizio dello sviluppo umano integrale. L’occasione per stilare un bilancio di quanto è stato fatto durante l’anno che si è appena concluso e per presentare i nuovi progetti che proprio durante questo anno, hanno visto la luce. Tra i tanti progetti già realizzati, ha detto il cardinale Peter K. A. Turkson, prefetto del dicastero, lodando il grande entusiasmo con cui Chiese locali, associazioni, movimenti e semplici cittadini hanno risposto all’appello di Papa Francesco, ha citato la Chiesa in Bangladesh, che ha piantato più di 700 mila alberi in un anno, quasi due per ogni battezzato del Paese. Ma ora si tratta di guardare al futuro. Anzi di prepararlo. «Non c’è sostenibilità senza equità, senza giustizia e senza coinvolgere tutti, in particolare le persone più povere ed emarginate» ha detto il cardinale annunciando il progetto di azione concreto: la LSAP (Laudato si’ Action Platform). Un cammino di sette anni che nasce dalla certezza che «la speranza ci invita a riconoscere che c’è sempre una via di uscita, che possiamo sempre cambiare rotta, che possiamo sempre fare qualcosa per risolvere i problemi». Ma di che cosa si tratta? Lo ha spiegato P. Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore della Sezione «Ecologia e Creato» del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale: «È un viaggio, per realizzare la visione ecologica integrale della Laudato si’». Visto che, come ci ricorda papa Francesco nell’enciclica, «siamo tutti interconnessi e interdipendenti» sono stati identificati sette settori chiave: famiglie, parrocchie e diocesi; scuole e università; ospedali e centri di cura; economia (lavoratori e imprese, fattorie e cooperative); gruppi, movimenti e organizzazioni e infine, ordini religiosi. Insieme perseguiranno sette obiettivi della Laudato si’: la risposta al grido della terra, la risposta al grido dei poveri, l’economia ecologica, l’adozione di stili di vita semplici, l’educazione ecologica, la spiritualità ecologica, il coinvolgimento della comunità e l’azione partecipativa. Ciascun settore sarà guidato da dei gruppi di lavoro. Quello della famiglia, per esempio, sarà guidato dal movimento dei Focolari con altri co-leader; quello dell’università, dai gesuiti insieme a diverse altre reti universitarie. Sarà un viaggio da realizzare in sette anni, che si ispirerà al tema biblico del Giubileo del 2025. Il primo anno sarà dedicato ai tre compiti fondamentali della costruzione della comunità, della condivisione delle risorse e dell’elaborazione di piani d’azione concreti per la realizzazione dei sette obiettivi della Laudato si’. Seguiranno cinque anni di azioni concrete, mentre l’ultimo anno sarà un anno sabbatico per lodare e ringraziare Dio. Un percorso, questo della piattaforma d’azione della Laudato si’, realizzabile solo attraverso la collaborazione: percorrendo, cioé, quel cammino «sinodale» che papa Francesco sta proponendo a tutta la Chiesa, per mettere in moto un «movimento popolare dal basso» che possa davvero portare quel cambiamento radicale necessario, data l’urgenza della crisi della nostra casa comune. (red)

Chiesa cattolica svizzera

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