SI tratta di una festa particolarmente sentita in Cina che vede ogni anno migliaia di fedeli recarsi in pellegrinaggio al santuario di Sheshan, a Shanghai, chiuso quest’anno per tutto il mese di maggio a causa della pandemia. «Vi invito ad accompagnare con la preghiera i fedeli cristiani in Cina, nostri carissimi e fratelli e sorelle che tengo nel profondo del mio cuore», ha detto ieri il Papa al termine della recita del Regina Coeli. Anche il cardinale di Yangon (Myanmar) Charles Bo, a nome della Chiesa di tutta l’Asia, in qualità di Presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche, ha invitato a pregare per i cattolici cinesi estendendo quest’anno la Giornata ad una «Settimana di preghiera», da domenica 23 maggio a domenica 30 maggio. «Nel proporre questa Settimana – scrive il cardinale – esprimo il mio amore per i popoli della Cina, il mio rispetto per la loro antica civiltà e la straordinaria crescita economica, e la mia speranza che mentre il Paese continua a crescere come potenza globale, possa diventare anche una forza di bene e promotore dei diritti dei più vulnerabili ed emarginati del mondo».
Per la celebrazione della Settimana, è stato lanciato nei giorni scorsi un sito – GlobalPrayerforChina.org – dove è possibile trovare non solo materiali per preghiere e omelie ma anche informazioni aggiornate sulle persecuzioni dei cristiani in Cina, sul genocidio degli uiguri, la repressione in Tibet, lo smantellamento della democrazia diritti umani a Hong Kong nonché profili di singoli prigionieri di coscienza tra cui spiccano i nomi di alcuni vescovi della chiesa clandestina cinese, il nome di Gao Zhisheng, uno dei più famosi avvocati cinesi per i diritti umani e Jimmy Lai, il magnate dei media arrestato a Hong Kong perché grande sostenitore dei movimenti pro democrazia.
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