Dall'Ascensione alla Pentecoste

Dall’ascensione in poi, per nove giorni, Maria e i discepoli si sono riuniti nel Cenacolo per implorare il dono dello Spirito. La Pentecoste è il culmine del tempo pasquale e, anche noi, vogliamo pregare per ottenere il dono dello Spirito. Secondo Sant’Agostino, il tempo che precede la Pasqua, raffigura la tribolazione di questo mondo, mentre quello che segue la Pasqua, rappresenta la beatitudine futura.

Lo Spirito Santo è raffigurato con più simboli: è fuoco che riscalda e purifica, è vento che guida nel cammino, è acqua che irriga le anime e le disseta. Lo Spirito Santo promesso da Gesù, guida alla verità tutta intera (cfr. Gv 16, 13). Esso ricorda agli apostoli le parole di vita dette da Gesù, li aiuta a comprenderne il significato e ad interpretale; a capire l’antica alleanza alla luce della nuova, inaugurata dal Figlio di Dio.
È vero che le parola crociate aiutano a tenere in allenamento la memoria ma lo Spirito Santo fa molto di più per coloro che ne sono ripieni. I primi discepoli del Maestro, dopo la pentecoste, sono trasformati; da dubbiosi divengono colmi di fede; da paurosi diventano pieni di coraggio tanto da portare il lieto annuncio del Vangelo a tutti i popoli e di essere disposti a dare persino la loro vita, per amore di Dio. Così si esprime Sant’Agostino: «L’ospite buono vi trova vuoti e vi riempie, vi trova affamati e vi sazia, vi trova assetati e vi inebria. Il Dio Spirito Santo che procede da Dio, quando è stato infuso in un uomo, lo eleva all’amore di Dio e del prossimo, anzi egli stesso è l’amore».
L’amore è il termometro per capire se abbiamo lo Spirito Santo. A volte anche noi tentenniamo tra l’egoismo e l’amore ma dobbiamo cercare di fare pendere l’ago della bilancia più verso la carità che non verso il nostro io. Lo spirito Santo che è anche il consolatore e l’avvocato, ci aiuterà in questo cammino verso la meta. Invochiamolo spesso ed egli ci illuminerà; ci renderà più forti e gioiosi. I frutti dello Spirito sono: «amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé. Contro tali cose, non vi è legge.» (Gal 5,22-23)

Chiesa cattolica svizzera

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