Don Sandro Vitalini: in un volume le testimonianze della tavola rotonda del 19 settembre

Lo scorso 19 settembre, a Melide, dove il compianto don Sandro Vitalini, teologo e prete ticinese deceduto il 5 maggio di un anno fa crebbe, si era svolta una giornata in suo ricordo, organizzata dal comune e dalla parrocchia, con la dedica del piazzale antistante alla chiesa dei Ss. Quirico e Giulitta e con la commemorazione ufficiale alla presenza dell’autorità comunale.

Inoltre, sempre nella chiesa parrocchiale, Giuseppe Zois, già direttore del GdP, aveva guidato una tavola rotonda sul teologo scomparso, con don Mario Pontarolo, parroco emerito di Comano e Cureglia che fu suo compagno di seminario, don Gianfranco Feliciani, arciprete di Chiasso e Corinne Zaugg, a cui è stato affidato il compito di illustrarne la sensibilità e le aperture nei confronti delle donne. Voci diverse che insieme hanno ricordato la composita figura di questo prete, uomo e teologo, che sin da ragazzino, come ha sottolineato Carlo Bernasconi – intervenuto brevemente per ricordare il coetaneo Sandro – aveva ben chiara la sua vocazione. Per Giuseppe Zois fu un «anticipatore»: «avanti nel cogliere segni, fermenti ed attese del popolo di Dio». Un entusiasta sostenitore del vento fresco che il Concilio Vaticano II portò nella Chiesa della metà degli anni ’60, ma la lentezza con cui questa, ne recepì le innovazioni, fu per lui anche fonte di delusione e rammarico. Sentimenti che non esitava ad esprimere con la sua voce che sapeva essere tonante!
Sapeva rendere semplici le cose difficili e questo lo rese un grande divulgatore, comprensibile a tutti e mai banale. Fu un generosissimo diffusore del suo pensiero. Sempre pronto a metter mano alla penna per esprimere un pensiero personale, un augurio, rispondere ad una questione teologica, dare una mano quando le cose si facevano difficili nelle vite delle persone. Per oltre cinquant’anni fu vicino all’Unione femminile, ha ricordato Corinne Zaugg, tenendo ritiri spirituali, accompagnando le donne in pellegrinaggio (indimenticabile rimase quello in Terra Santa), mantenendo relazioni di amicizia profonda e personale, e scrivendo sulla loro rivista «Spighe» per la sua rubrica «Il teologo risponde». Fin all’ultimo. Anzi, ancora oltre, visto che in redazione vi sono ancora diverse domande a cui aveva già risposto, ma ancora non sono state pubblicate.

I testi degli interventi di quel pomeriggio sono stati raccolti in un volumetto che è possibile richiedere al parroco di Melide don Ernesto Ratti, tel. +41 91 649 72 74.

Chiesa cattolica svizzera

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