Mons. Bonnemain: «L'uomo è la via della Chiesa»

Rispondendo alle domande del sito kath.net, il nuovo vescovo di Coira, J. Bonnemain, ha commentato diversi temi di attualità nella diocesi della Svizzera orientale. «Ero molto consapevole che nel dire di sì stavo scegliendo una strada difficile. Conosco molto bene la diocesi. (…). Non cerco applausi, Cristo ci ha mostrato il contrario», spiega Joseph Bonnemain. Il vescovo ha scelto come suo motto episcopale «L’uomo è la via della Chiesa», tratto dalla prima enciclica di papa Giovanni Paolo II. Questa strada «ci conduce piuttosto alla Croce. La determinazione di Cristo a voler essere la salvezza per tutte le persone, per coloro che lo hanno applaudito, ma anche per coloro che lo hanno crocifisso, gli è costata la vita «.

 La sinodalità è molto impegnativa

La sinodalità, uno dei temi cari a papa Francesco, è anche uno degli aspetti sottolineati da monsignor Bonnemain. «La sinodalità ecclesiale è molto esigente. Ha poco a che fare con un modo di pensare puramente democratico «, avverte il vescovo. «Si avvera solo quando siamo disposti a fare insieme ciò che lo Spirito Santo ci spinge a fare. Ci vuole apertura, ascolto aperto, senza decisioni già fatte. È una lotta per percepire la voce di Dio, e questo comprende prendere sul serio le voci degli altri». Tornando ai fatti che hanno contraddistinto la sua nomina a vescovo, Joseph Bonnemain ritiene che la decisione del Capitolo della Cattedrale di Coira del 23 novembre 2020 di non procedere all’elezione del nuovo vescovo, sia stata presa troppo rapidamente, senza tutte queste caratteristiche che sono proprie della sinodalità. Il vescovo si augura che ora i membri del Capitolo, nel nome della loro appartenenza ecclesiale, sostengano e accompagnino la scelta del Papa di nominarlo vescovo di Coira. «Siamo una famiglia cattolica e diversificata in cui tutti dovrebbero essere apprezzati, sostenuti e amati. Vi posso garantire che cercherò sempre di coltivare questo modo di relazionarmi con tutti. (…) La fedeltà alla Chiesa a volte è compresa e vissuta in modi molto diversi. Nessuno dovrebbe essere escluso. C’è spazio per tutti nella Chiesa «, ha insistito il vescovo di Coira.

 Benedizione delle coppie omosessuali: guardare i casi concreti

Alla domanda sul tema della benedizione delle coppie omosessuali, Mons. Bonnemain ha sottolineato la necessaria distinzione tra la norma e la pastorale. Utili le direttive recentemente richiamate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. «Ma quando poi le applichi alla situazione concreta degli individui, devi tener conto della loro situazione per rendere loro giustizia. Molti fattori entrano in gioco nei singoli casi. Le decisioni pastorali sono sempre molto impegnative. Non dobbiamo procedere al ribasso,  basandosi esclusivamente su norme, perché rischiamo di lasciare in secondo piano la persona concreta. Sono convinto che papa Francesco sarebbe d’accordo con me al 100% «. «Qualche anno fa, un uomo che conosco molto bene, che vive con un suo amico, mi ha detto, tra le altre cose: ‘Non c’è stato niente di sessuale tra noi da anni. Il mio amico soffre di una depressione piuttosto grave. Se lo avessi lasciato sarebbe disperato. Non posso farlo!’ Chi non benedirebbe un simile atteggiamento «. Sostiene il vescovo Bonnemain. (cath.ch/kath.net/mp/catt.ch)

Chiesa cattolica svizzera

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