Dalla baraccopoli di Kibera alla scuola di Nerwko: il cuore grande di Christian

Chissà se il giovane Gabriel, il personaggio del romanzo scritto da Christian Grignola, è mai passato dall’Africa durante il suo viaggio verso la felicità. La storia in La Voce del Lago, che racchiude anche echi sonori, vista la passione dell’autore per la musica, non racconta del Kenya, ma con questo Paese africano ha uno stretto legame, nato da un’amicizia altrettanto profonda.

«Conosco Romolo Pignone da moltissimi anni e, una volta ultimato il mio libro, gli ho chiesto di leggerlo e di darmi il suo schietto parere», ci racconta Christian Grignola, che oggi vive con la famiglia nel canton Vaud ed è educatore in un centro di formazione specializzata per adolescenti. Da qui è scaturita la proposta di pubblicare il libro attraverso la piccola casa editrice dalla Fondazione Romulus e di destinare parte dei proventi a progetti a favore dei disabili.
«Mi è piaciuta l’idea di poter aiutare qualcuno con il mio libro», sottolinea Christian. Dopo la pubblicazione nel 2018, «si è trattato quindi di trovare un progetto concreto di solidarietà. Ho così lanciato la proposta di allargare il cerchio e di rivolgere lo sguardo all’Africa». La scelta è caduta sulla casa d’accoglienza per disabili a Nerkwo, in Kenya, sostenuta da AVAID. Un forte legame unisce infatti Christian al Paese africano e all’associazione svizzera. Dal 2006 sostiene due bambini a distanza e non solo: si è anche recato due volte sul posto per dei brevi soggiorni di volontariato. «Martin è il primo bambino che ho sostenuto a distanza, al quale si è aggiunta in seguito Mary: oggi entrambi hanno finito la scuola e hanno iniziato gli studi superiori», ci rivela Christian con orgoglio e soddisfazione. Ora Martin e Mary possono proseguire in autonomia la loro strada.

Attraverso l’adozione a distanza, con una piccola somma mensile, si contribuisce a sostenere le spese per la scuola, i vestiti, le cure mediche e a volte anche i loro genitori, finanziando delle formazioni, ad esempio. Attraverso lettere e mail i padrini possono seguire da vicino la vita dei bambini. «Durante i miei due viaggi in Kenya ho potuto conoscere Martin e Mary di persona e farmi un’idea delle loro condizioni di vita, nella baraccopoli Kibera, a Nairobi». Inoltre, ha visitato molti dei progetti di AVAID ed ha potuto toccare con mano l’aiuto concreto che portano a lungo termine. La seconda volta si è recato nel Paese africano con la compagna. «Ci tenevo a farle capire da dove nasceva il mio impegno nella ricerca di nuovi padrini, perché ho corso la 20 km di Losanna facendomi sponsorizzare e ciò che mi spinge a far conoscere i progetti e promuovere la raccolta fondi». E un giorno, quando saranno più grandi, gli piacerebbe tornare anche con le sue due bambine, ci confida Christian.

È possibile acquistare il libro La voce del lago su www.romulus.foundation

Katia Guerra

Chiesa cattolica svizzera

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