AVAID e fondazione Romulus insieme per aiutare i più fragili

Vive in Kenya dal 2007, per la precisione a Nairobi, Antonino Masuri, laico consacrato di origini sarde, che lavora per AVAID e per diversi progetti tra cui il sostegno a distanza. Dal suo appassionato racconto della vita laggiù sembra quasi che la pandemia sia l’ultimo dei problemi in una realtà devastata da povertà, malattie, AIDS, siccità, invasione di locuste, violenza sulle bambine…

«La missione mia e dei miei collaboratori – ci racconta – è quella di aiutare le persone ad avere una vita dignitosa: all’interno di una esperienza cristiana autentica, cerchiamo di offrire la possibilità ai bambini di poter abbracciare tutti. E a chi ci vuole far paura e ci vuole dire che non è possibile vivere insieme, vogliamo dimostrare che, al contrario, è possibile andare al di là delle differenze e condividere un cammino nonostante religioni e tribù diverse. Se da anni riusciamo a fare qualcosa di bello è grazie agli amici della Svizzera che ci aiutano in maniera commovente e attraverso il sostegno a distanza permettono ad ogni bambino di andare a scuola, ricevere cibo e cure mediche gratuite. Gli educatori di AVAID accompagnano inoltre anche le famiglie in tanti aspetti della vita, ad esempio in quello lavorativo, aiutandoli ad avviare piccole attività attraverso il microcredito, o in quello sanitario con le vaccinazioni gratuite e la sensibilizzazione sull’AIDS. È un lungo cammino in cui gli amici svizzeri ci stanno aiutando ed è un’esperienza veramente bella che mira a valorizzare l’individuo».

Sono tante le realtà sostenute dai progetti che Antonino segue in prima persona, distribuiti in contesti presenti in tutto il Paese: si tratta di centri per bambini abbandonati e violentati, istituti per i profughi, per i figli di ragazze madri, di carcerati, per bambini malnutriti e disabili. A molti chilometri da Nairobi sorge la Casa d’Accoglienza per bambini disabili di Nerkwo gestita dalle Suore Adoratrici: «questa realtà – ci confida Antonino -, insieme alla tutela delle bambine che cerchiamo di aiutare affinché non vengano vendute come spose, rappresenta l’aspetto più delicato della nostra missione. I bambini disabili vengono spesso abbandonati dal padre per la vergogna di avere un figlio diverso; le madri si ritrovano sole ad affrontare tutto. In questo centro le suore si prendono cura dei ragazzi e anche delle loro famiglie».
Alcuni anni fa, il viaggio di Christian Grignola, volontario ticinese arrivato in Kenya per incontrare i bambini che sosteneva attraverso l’adozione a distanza, si è trasformato in un grande desiderio di fare qualcosa di concreto per i tanti progetti: «visitando le nostre realtà – racconta Antonino -, Christian è rimasto particolarmente colpito; commosso dalla bellezza che ha visto nell’aiutare i poveri è riuscito a
trovar tanti donatori, attraverso azioni concreto messe in campo da lui in Svizzera». Ultima di queste azioni, che vede il sostegno della fondazione Romulus di Lugano, è proprio quella dedicata alla Casa di Nerwko: «attraverso i fondi che raccoglieremo vorremmo aiutare questi ragazzi ad affacciarsi al loro futuro e poter camminare con le loro forze. Contribuiremo dunque ad acquistare gli utensili da lavoro, computer, stampanti, materiali necessari per l’avvio del loro cammino professionale».

Il progetto sostenuto da AVAID e fondazione Romulus è stato presentato giovedì sera attraverso una conferenza in streaming.

Silvia Guggiari

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/avaid-e-fondazione-romulus-insieme-per-aiutare-i-piu-fragili/