Haiti: i vescovi proclamano un nuovo sciopero per la liberazione dei preti e suore rapiti

Una settimana dopo lo sciopero nazionale per la liberazione delle persone rapite, la Chiesa cattolica torna a chiudere per altri tre giorni le sue scuole, università, ospedali, centri sanitari e altre istituzioni, da oggi fino al 23 aprile. La Conferenza episcopale haitiana, insieme alla Conferenza haitiana dei religiosi, ha diffuso a mezzo stampa una nuova nota per protestare contro il rapimento di 10 persone, tra cui 5 preti e 2 suore e 3 familiari di un sacerdote. La madre del sacerdote è stata liberata nei giorni scorsi. Un prete e una religiosa sono francesi. «È una situazione insostenibile per tutti coloro che hanno un cuore – scrivono i vescovi -. Dieci giorni nelle mani dei rapitori è troppo. Nonostante gli appelli della Chiesa, dei vescovi, dei preti, dei religiosi, dei fedeli laici e delle organizzazioni della società civile ad Haiti e all’estero, gli ostaggi non sono stati ancora liberati. Sono ancora nelle mani dei banditi, che sembrano non ascoltare la voce della ragione». Nei primi due giorni i preti celebreranno la messa per pregare «per la liberazione degli ostaggi, la conversione dei rapitori e la liberazione di Haiti». Al terzo giorno le campane suoneranno di nuovo in tutte le chiese a mezzogiorno. I 9 ostaggi pare siano nelle mani della gang «400 Mawozo». Sono stati rapiti a Croix-des-Bouquets domenica 11 aprile. Allo sciopero dello scorso 15 aprile si sono uniti anche i sindacati e le imprese private.

Chiesa cattolica svizzera

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