Da suor Faustina a papa Giovanni Paolo II la storia di una festa nata vent’anni fa

La festa della Divina misericordia è stata istituita da San Giovanni Paolo II nel grande giubileo del 2000, il 30 aprile, durante la canonizzazione della suora e mistica Faustina Kowalska (1905-1938). Un evento che fu il coronamento del pontificato del Papa polacco.

Questa festa (che si celebra oggi, domenica in albis, al termine dell’ottava di Pasqua) era stata una esplicita richiesta del Signore fatta a santa Faustina. Troviamo nel diario della santa polacca (che ai tempi era stato bollato dall’allora Santo Uffizio), queste parole che Gesù avrebbe suggerito a Faustina: «Il giorno della Festa della misericordia, chi si accosta alla sorgente della vita (confessione e eucaristia), questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene. Questa festa è uscita dalle viscere della mia misericordia ed è confermata nell’abisso delle mie grazie. Ogni anima che chiede con fiducia la mia misericordia l’otterrà. Il giorno della festa riverserò un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della mia misericordia. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine». Non è un caso che Giovanni Paolo II, acclamato dai giovani il giorno del suo funerale «Santo subito!», sia tornato alla Casa del Padre alla vigilia della domenica della misericordia, il 2 aprile del 2005, quasi come un’approvazione da parte del Cielo, per aver voluto con tutte le sue forze questa festa.

Il significato della misericordia

Questa la vicenda. Ma cosa significa misericordia? Un tempo si poneva maggiormente l’accento sulla giustizia divina, oggi si invita ad avere più fiducia nella bontà di Dio. Misericordia significa appunto questo: Dio guarda con bontà alla nostra miseria. Se Gesù si china sulla nostra piccolezza non è per lasciarci nel fango ma per innalzarci fino a sé, per trarci fuori dal nostro peccato (se solo lo vogliamo). Il padre spirituale di Santa Faustina (don Michele Sopocko), rimase sbigottito nel leggere che la santa polacca avesse scritto nel suo diario le seguenti parole: «La misericordia è il più grande attributo di Dio». Per quei tempi era un’espressione rivoluzionaria. Scrutando attentamente nei libri dei padri della Chiesa, padre Sopocko trovò questo concetto in Sant’Agostino e lui, in partenza dubbioso, credette alla sua figlia spirituale Faustina.

Un messaggio per il mondo

Oggi, i popoli, le dittature, le democrazie, hanno bisogno di riscoprire la misericordia che non opprime ma rialza, lascia vivere nella libertà, come Dio ci ha voluti e pensati. Nel diario della santa leggiamo ancora: «I miei desideri sono grandi. Desidero che tutti popoli conoscano il Signore. Desidero preparare tutte le nazioni ad accogliere il Verbo incarnato».

Gesù si mostra a S. Faustina

Un posto importante nel messaggio di Gesù al mondo, hanno pure l’immagine ormai diffusa ovunque, in cui Gesù si era mostrato alla santa con i due raggi rosso e bianco, simboli dell’acqua e del sangue sgorgati dal suo costato sulla croce e la coroncina della misericordia. «Il mio Cuore è stracolmo di tanta misericordia per le anime, soprattutto per i poveri peccatori. Io sono per loro il migliore dei Padri», leggiamo nel manoscritto di S. Faustina. E ancora: «Sulle anime che hanno una fiducia illimitata nella mia misericordia, riverso tutti i tesori dela mia grazia». Guardiamo con fiducia al Signore risorto. Dalle sue ferite, che contempliamo in questi giorni gloriose, noi siamo stati guariti!

Chiesa cattolica svizzera

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