Diocesi di Coira: l'ordinazione del vescovo Bonnemain

Il nuovo vescovo della diocesi di Coira, mons. Joseph Bonnemain è stato ordinato oggi, 19 marzo, festività di San Giuseppe, alle ore 16, nella cattedrale di Coira.

Il cardinale Kurt Koch, ha raggiunto Coira da Roma, nonostante il blocco italiano. Mons. Joseph Bonnemain ha infatti espresso il desiderio di essere consacrato da lui. Per il cardinale sarà così la terza ordinazione episcopale: dopo mons. Felix Gmür e l’ormai emerito vescovo ausiliare della diocesi tedesca di Friburgo, Bernd Uhl, sarà ora la volta di mons. Bonnemain.
Co-celebreranno il presidente della Conferenza episcopale svizzera, Felix Gmür e l’amministratore apostolico Peter Bürcher.

Ore 15:56 in attesa del collegamento in diretta da Coira

Ore 16:00 Atteso da due anni, momento molto sentito nella diocesi, in diretta le parole di benvenuto e saluto di Papa Francesco attraverso le parole di Mons. Bürcher. Cattedrale eccezionalmente con pubblico, permesso speciale per far entrare 100 persone, ottenuto da Berna, dal Consiglio Federale.

Ore 16:04 Il cardinale Koch introduce la bolla di nomina del vescovo eletto.

Ore 16:06 Il saluto di Papa Francesco, letto dalla cancelliera diocesana, ricorda l’appartenenza all’Opus Dei ed essere stato un personaggio importante per la storia recente della Diocesi di Coira.

Ore 16:09 Si ricorda, nella bolla, che la Diocesi di Coira comprende Glarona, Zurigo e una vallata di Uri importanti per il cattolicesimo. Tra montagne e città e sensibilità molto diverse.

Ore 16:11 Ceralacca e firma del Papa, la bolla viene mostrata all’assemblea.

Ore 16:13 Il coro e gli archi, con la piccola orchestra, intonano il Gloria

Ore 16:15 Negli ultimi decenni diverse problematiche e controversie hanno contraddistinto la nomina dei vescovi di Coira. Oggi convergono qui a Coira tutte le più alte cariche e molti vescovi delle diocesi svizzere, tra di loro mons. Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano.

Ore 16:20 Ricordiamo che nel suo primo scritto ha usato termini «medici» vista la sua formazione: «aiutare e curare i rapporti come io faro’ da vescovo». Da medico (1983-1991) è stato delegato dal vaticano presso l’OMS. Spessore quindi diplomatico per il nuovo vescovo.

Ore 16:23 La prima lettura è dal secondo libro di Samuele.

Così dice il Signore: «Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? 8Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: «Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. 9Sono stato con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. 10Fisserò un luogo per Israele, mio popolo, e ve lo pianterò perché vi abiti e non tremi più e i malfattori non lo opprimano come in passato 11e come dal giorno in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo Israele. Ti darò riposo da tutti i tuoi nemici. Il Signore ti annuncia che farà a te una casa. 12Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. 14Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. Se farà il male, lo colpirò con verga d’uomo e con percosse di figli d’uomo, 16La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre»».

Ore 16:28 La seconda lettura è dalla lettera di San Paolo apostolo ai romani

Infatti non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede. 16Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi  17come sta scritto: Ti ho costituito padre di molti popoli –davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono.
18Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: Così sarà la tua discendenza22Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.

Ore 16:30 Il Vangelo secondo Matteo

16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Come è nato Gesù

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa;

Il cardinale Kurt Koch pronuncia l’omelia

Ore 16:34 L’omelia è pronunciata dal cardinale Koch. Ricorda che le feste vanno celebrate nel giorno giusto. Ed è una coincidenza favorevole che nell’anno dedicato a Giuseppe da Papa Francesco, e nel giorno della sua festività viene nominato il vescovo di Coira che si chiama proprio Josef. san Giuseppe è il segno di Dio che dato per far cominciare la nostra storia di redenzione. Egli ha ascoltato veramente Dio. Davanti e di fonte alla Chiesa, come Giuseppe, come il vescovo. Il vescovo è costruttore di ponti, tra i diversi gruppi e correnti. Il suo compito è costruire ponti anche con le diverse chiese e la chiesa universale. Molti si aspettano che sia ingrato di farlo. Ma non sarà solo su questo che si dovrà concentrare. Pace e riconciliazione non si costruiscono solo con i ponti. Oggi è un invito a tutti i diocesani ad attraversare il ponte e a stringersi la mano e riconciliarsi. Niente senza il vescovo, niente senza i pastori, niente senza il popolo, ha ricordato il cardinale Koch. Il vescovo non sarà un moderatore ma un evangelizzatore al servizio del Vangelo. Ricorda poi la formazione da medico come chiave per la sua vita da vescovo. Il cardinale Koch si esprime anche in Italiano per rivelare il motto episcopale tratto dalla Redemptor Homini di San Giovanni Paolo II «Homo est via ecclesiae».

Ore 16:50 Il candidato vescovo Bonnemain e l’inno allo spirito santo

Ore 16:53 Ha risposto: Sono pronto!

Ore 17:07 Unzione e consegna dei simboli dell’episcopato

Ore 17:40 Lo scambio della pace avviene con uno sguardo.

Ore 17:41 Il momento della comunione

Ore 17:52 Il discorso di saluto del Presidente del Consiglio di Stato Grigionese Mario Cavigelli

Ore 18:00 Le prime parole da Vescovo: grazie, sono commosso. Ho pensato a tre fasi: preghiera, scambio e la sinodalità. Imparare ad ascoltarci e ad ascoltare Dio. E anche a me è capitato di non farlo. Non sarà il trionfo della maggioranza sulla minoranza. Lasciamo fiorire la diversità. Ogni uomo e ogni donna è ambasciatore di Dio. Abbiamo vissuto una malattia in questa diocesi e ora dobbiamo curarla. Ho scelto il pastorale più antico, forse V sec dopo Cristo. Di chi portava la buona novella. E io voglio uscire, decentralizzare. Non occuparci di noi stessi. Non sono le strutture diocesane che interessano, ma l’essere umano. Ogni parrocchia deve diventare una chiesa in uscita. Unire, integrare come scritto in Amoris Laetitia. Il cerimoniale prevede che percorra la navata e benedica ma io sarò qui al centro in ginocchio e sarete voi a benedirmi. (Qui il testo completo https://www.bistum-chur.ch/aktuelles/saluto-finale-del-vescovo-joseph-m-bonnemain/)

Ore 18:12 Si conclude la celebrazione.

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/diocesi-di-coira-lordinazione-del-vescovo-bonnemain-la-diretta-su-catt-ch/