Breganzona: la pandemia ha guastato l’anniversario ma la comunità c’è e non si ferma

di Federico Anzini

Il periodo di pandemia che stiamo vivendo influisce negativamente anche sulla vita delle comunità parrocchiali. Molte attività sono sospese o rimandate, alcuni fedeli non possono partecipare alle celebrazioni per il numero limitato di posti in chiesa ma anche per seri fattori di rischio a causa dell’età o di patologie pregresse. Abbiamo chiesto a don Mario Miclos, amministratore parrocchiale delle comunità di Biogno/Breganzona e Muzzano/Agnuzzo, che domani hanno la festa patronale, come ha vissuto l’anno appena trascorso, segnato da un’importante ricorrenza parrocchiale.

Don Mario, per l’anno pastorale in corso ha scelto il motto «La tua comunità, famiglia che ti accoglie». Quali le ragioni di questa scelta?

Questo tema ci aiuta a vivere meglio questo tempo caratterizzato dall’emergenza sanitaria. Ci siamo augurati fin dall’inizio che questo motto non fosse semplicemente una frase teorica ma piuttosto un itinerario da seguire concretamente. La partecipazione alla vita cristiana della parrocchia non deve essere un fardello in più tra le tante occupazioni ma piuttosto l’occasione per ritrovare la forza per affrontare il quotidiano e la fonte della nostra gioia in questi tempi bui.

Nell’ottica dell’accoglienza che attività concrete ha promosso in parrocchia?

Ho proposto una celebrazione liturgica il giovedì sera come momento d’accoglienza dei movimenti ecclesiali presenti sul territorio e dei diversi gruppi parrocchiali. Si tratta di un’adorazione eucaristica animata dalle catechesi di papa Francesco sulla famiglia. Ogni settimana si susseguono i diversi gruppi e movimenti e tutta la comunità prega insieme.

Un momento particolare di accoglienza è stato vissuto durante la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, quando abbiamo ospitato padre Mihai Mesesan, sacerdote responsabile della comunità ortodossa a Lugano. Nella semplicità della preghiera comune abbiamo sottolineato come i cristiani possono collaborare e sostenersi a vicenda.

Le restrizioni per contenere la pandemia non facilitano gli incontri…

Le indicazioni delle autorità vanno assolutamente rispettate ma ci sono molti modi per supplire l’impossibilità di vedersi tutti insieme. Quando, ad esempio, porto la Comunione ai malati e agli anziani ho con me un piccolo libretto con una lettera di saluto e le omelie del mese. In questo modo i «nostri nonni» hanno l’opportunità di sentirsi anche loro comunità. Purtroppo gli incontri con i giovani non sono permessi ma con l’aiuto della tecnologia trasmetto loro alcuni spunti spirituali. I vari incontri parrocchiali avvengono online attraverso il nostro canale youtube. Sarebbe molto meglio vivere questi momenti in presenza, però ormai dobbiamo accontentarci di viverli ognuno a casa propria.

A dieci anni dalla dedicazione della nuova chiesa di Breganzona, l’anno scorso il consiglio parrocchiale ha deciso di festeggiare l’importante occorrenza in più tappe. Ma la pandemia ha stravolto tutto…

Erano previsti cinque appuntamenti. Il 28 febbraio 2020 è stato invitato mons. Pier Giacomo Grampa, vescovo emerito di Lugano, colui che esattamente dieci anni prima aveva dedicato la chiesa e l’altare. In seguito, don Emanuele Di Marco, il 2 marzo 2020, ci ha condotto, con una conferenza, in un viaggio alla scoperta della sacralità nel «tempo e nello spazio». A causa della pandemia siamo riusciti a vivere solamente questi primi due momenti. I successivi tre – un teatro, un concerto e la festa patronale – sono stati rimandati.

Domani, domenica 28 febbraio, ad un anno dal rinvio del decimo anniversario della dedicazione della nuovo chiesa e in occasione della festa patronale, mons. Lazzeri farà visita alla vostra comunità…

Eravamo davanti a due possibilità: cancellare del tutto quest’appuntamento o celebrare insieme al nostro vescovo una santa messa sobria, rispettando il numero massimo di 30 persone, senza momenti conviviali. Insieme al consiglio parrocchiale e alla comunità abbiamo deciso per questa seconda possibilità. La presenza del vescovo è un dono grande per ogni membro della parrocchia. Voler bene a colui che ci guida spiritualmente è un segno concreto della nostra fede. La parola del vescovo è stata sempre, non solamente sostegno spirituale ma anche programma pastorale e di vita per me e tutta la comunità.

Chiesa cattolica svizzera

https://www.catt.ch/newsi/breganzona-la-pandemia-ha-guastato-lanniversario-ma-la-comunita-ce-e-non-si-ferma/