Eletto il nuovo Patriarca serbo ortodosso. Koch: rafforzare le relazioni tra le nostre Chiese

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano 

L’assemblea dei vescovi della Chiesa ortodossa serba, riunita ieri nella cattedrale di San Sava di Belgrado, ha eletto il nuovo Patriarca, il metropolita di Zagabria e Ljubljana, Porfirije Perić. Sessant’anni, originario di Becej, studi di teologia a Belgrado prima dell’ordinazione a monaco, e post-laurea ad Atene, il nuovo Patriarca succede ad Irinej, scomparso a 90 anni a novembre, colpito dal Covid-19. Nel 1999, a soli 38 anni, è stato eletto dal Santo Sinodo vescovo di Jegar, vicario della diocesi di Bačka. Qui ha collaborato a lungo con il suo padre spirituale, il vescovo Irinej Bulovic. Nel 2008 è stato eletto presidente dell’Agenzia radiotelevisiva serba, contribuendo al lancio di molti programmi a tema religioso. E stato poi vescovo cappellano dell’esercito e dal 2014 era metropolita in Croazia, a Zagabria e Ljubljana.

La lettera di felicitazioni del cardinale Koch

In una lettera di auguri e felicitazioni al 46.esimo Patriarca di Serbia, il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, esprime la speranza di «portare avanti la collaborazione, già proficua con i precedenti Patriarchi, e di cementare l’ impegno a favore delle relazioni tra le Chiese.» L’augurio del cardinale Koch è anche quello di «continuare a lavorare insieme in diversi campi della vita ecclesiale e culturale, consci che lo scopo ultimo del dialogo è la realizzazione del desiderio principale di Gesù Cristo, ovvero la piena comunione di tutti i suoi discepoli».

L’impegno pastorale per i giovani

Dopo gli studi ad Atene, Porfirije si trasferisce, tra il 1986 e il 1990, nel monastero dei Santi Arcangeli a Kovilj, dove viene ordinato sacerdote e nominato abate. In quegli anni il suo monastero diventa la «patria» spirituale di molti giovani, e l’abate si impegna nell’assistenza ai tossicodipendenti. Nel 2005 crea la comunità terapeutica «Land of the Living», che oggi è diffusa in tutta la Serbia. Fonda poi un’associazione che si occupa della risocializzazione delle vittime di sette e culti religiosi distruttivi, e infine guida per un decennio il Fondo umanitario «Privrednik», che fornisce borse di studio a studenti dotati ma poveri, di ogni fede e nazionalità.

Il nunzio Suriani e l’arcivescovo Hocevar all’insediamento

Alla Divina Liturgia per l’insediamento del nuovo Patriarca, nella cattedrale di San Sava a Belgrado, gremita di fedeli e di esponenti del governo serbo, del corpo diplomatico e dei rappresentanti delle altre confessioni religiose, hanno partecipato tra gli altri il presidente serbo Aleksandar Vucic, il leader serbo-bosniaco e presidente di turno della presidenza tripartita bosniaca Milorad Dodik, il nunzio apostolico in Serbia Luciano Suriani e l’arcivescovo cattolico di Belgrado, monsignor Stanislav Hocevar.

Vulic: è una grande autorità spirituale e uomo di dialogo

Il giovane teologo e politologo serbo Milos Vulic, che ha studiato alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e compiuto ricerche sul ruolo della diplomazia pontificia nel XX secolo e sulle relazioni diplomatiche tra Serbia e Santa Sede, sottolinea a Vatican News lo spirito ecumenico del nuovo Patriarca, che ha partecipato agli Incontri di preghiera per la pace, promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, nel 2012 e nel 2016. A Vulic, che questa mattina era presente alla Divina Liturgia di intronizzazione del Patriarca Porfirije, chiediamo come è stata accolta nella Chiesa ortodossa serba, tra i vescovi ma anche tra i fedeli, questa elezione:

Chiesa cattolica svizzera

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