Un sito, un libro e un film per ricordare il voto alle donne in Svizzera

Su tutto l’arco dell’anno saranno moltissime le occasioni, gli eventi ed i luoghi dove si farà memoria dei cinquant’anni dall’introduzione del suffragio femminile. Per evitare sovrapposizioni e dimenticanze ed aiutare chiunque vorrà orientarsi all’interno di questo ricco calendario, è stato creato il sito ch2021.ch nelle quattro lingue nazionali, che li raccoglierà tutti. Nel corso delle recenti «Giornate del cinema di Soletta» è stato presentato un documentario a firma di Beat Bieri dal titolo «Il corsetto cattolico» in cui il regista lucernese ricostruisce il clima di quegli anni a partire dagli otto cantoni che si opposero al voto femminile e il ruolo che la Chiesa cattolica rivestì all’interno dell’intenso dibattito che precedette la sua introduzione. Uscirà invece in primavera, per le edizioni Dadò di Locarno, il volume che Luigi Maffezzoli ha dedicato all’Unione femminile cattolica ticinese (UFCT), per il centenario della sua fondazione. La prima pubblicazione che segue dal suo nascere il cammino di un gruppo di donne che al termine della prima guerra mondiale e in piena pandemia, decide di voler declinare in maniera nuova, meno devozionale e più incarnata nella vita quotidiana, la propria fede. Sarà proprio dalle fila di questa associazione, che usciranno quelle che diventeranno le pioniere della politica ticinese: Rosita Genardini, Dionigia Duchini e Ilda Rossi, tre delle cinque donne del PPD che per prime furono elette in Gran Consiglio. Queste le parole scritte su «Spighe », la rivista dell’UFCT, all’indomani dell’elezione: «Con il grazie fraterno vi diciamo che faremo del nostro meglio perché l’opera che inizieremo possa essere di valido sostegno soprattutto alle categorie «più deboli» del nostro Paese». (CZ)

Chiesa cattolica svizzera

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